Doppio Sogno – Realtà e medioconscio

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Se non conoscete Doppio Sogno con questo nome allora è probabile che la storia di questo racconto vi sia nota sotto il nome originale di Traumnovelle o grazie alla pellicola di Kubrick del 1999 Eyes Wide Shut. Con questo breve ma avvincente romanzo vi porto a passeggio in qualcosa che abbiamo appena accennato guardando da vicino I segreti di Taverner Dottore dell’Occulto.

Doppio Sogno
Copertina libro

Doppio Sogno

Il romanzo conta poco più di un centinaio di pagine. Immagino che possano sembrare poche ma all’interno di questo esiguo numero c’è tutto quello che serve per mettere una grossa mole di dubbi e altrettante domande nel lettore attento. Viene scritto da Arthur Schnitzler nel 1925 e viene pubblicato l’anno seguente. Come abbiamo visto il nome originale di questa novella è Traumnovelle, ma c’è però da precisare che fino all’ultimo l’autore ha pensato di intitolarlo Doppelnovelle. Da questa indecisione la traduzione del titolo in italiano Doppio Sogno. A rendere speciale la crisi di coppia di una famiglia viennese medio borghese sono gli studi del suo autore.

Arthur Schnitzler

Probabilmente tutti quelli che si accostano alla scrittura conoscono Arthur Schnitzler per l’invenzione del monologo interiore nella letteratura. A noi, in questa sede interessano il come ed il perché sia riuscito a sviluppare questo prezioso stratagemma letterario. Arthur nasce a Vienna nel 1862 in una famiglia ebraica della borghesia liberale viennese. Il padre è medico e la madre una discreta pianista. Arthur intraprende prima gli studi classici per dedicarsi poi agli studi medici dove scopre la sua passione per la scrittura. Fin qui sembra tutto semplice e lineare: andiamo dunque ad inserire alcune delle peculiarità che rendono Arthur quell’Arthur che ha scritto dei romanzi ad alto contenuto esoterico. Appassionato di psicologia, psicoanalisi, ipnosi e con una vita sessuale molto attiva, Arthur Schnitzler inizia ad annotare ogni sua esperienza sessuale a partire dall’età di 17 anni analizzando, sulla base di quanto aveva annotato, sé stesso. Freud quando legge ciò che Arthur scrive pensa di trovarsi davanti ad un suo doppio ma non è così. Non è questa la sede per parlare di magia sessuale, ma Doppio Sogno tocca alcuni temi forti legati alla capacità di poter mettere in atto pratiche sessuali nel piano onirico che aprono una serie di porte.

Il medioconscio

Gran parte delle storie scritteda Arthur Schnitzler si sviluppano in questo luogo e in Doppio Sogno la presenza del medioconscio spadroneggia spesso a discapito della realtà. Che cosa sia il medioconscio ve lo spiego direttamente con le parole di Arthur Schnitzler:

“La psicoanalisi parla di di conscio e inconscio, ma tralascia troppo il medioconscio… Il medioconscio costituisce il campo più vasto della vita psichica e spirituale; da lì gli elementi salgono ininterrottamente verso il conscio o precipitano nell’oblio e la rimozione avviene molto più spesso in direzione del medioconscio che non dell’inconscio”.

Senza entrare troppo nello specifico tanto ci basta per capire come la dimensione indicata da Arthur Schnitzler sia quella nella quale Taverner lavora insieme alla sua congrega. Nel medioconscio si palesano eventi e desideri, si mescolano e una persona capace di muoversi al suo interno può vivere il desiderio o una situazione specifica anche in assenza del corpo.

La maschera

La maschera, questo oggetto dimensionale capace di aiutare tutti gli esseri umani a vivere una dimensione onirica mentre si è perfettamente svegli, e della quale vi ho già parlato tempo fa nell’articolo Buonasera signora maschera, apre e chiude Doppio Sogno. Infatti è a seguito di un ballo in maschera che i due sposi si rivelano a vicenda le pulsioni e i desideri che portano silenziosamente dentro. Da questo confronto Fridolin ne esce in parte indignato ed è questa la causa che scatena l’agire dell’uomo. Dopo tutto e a seguito dell’ennesima confessione da parte di Fridolin, è con una maschera sul cuscino che, sorridendo, Albertine risponde al marito:

“Ringraziamo il destino, credo, di essere usciti incolumi da tutte le nostre avventure… Da quelle vere e da quelle sognate”.

Adulterio

Adesso che abbiamo un quadro generale di come funzionano le teste dell’autore e dei personaggi principali, parliamo del tema centrale della storia. In Doppio Sogno realtà, desiderio e mondo onirico si fondono insieme con l’unico scopo di far prendere coscienza ai due protagonisti della totalità della loro essenza. Albertine, la moglie di Fridolin, si muove nel fluttuante territorio del medioconscio mentre Fridolin cerca una rivincita e la soddisfazione dei suoi istinti sul piano terreno. Qui dobbiamo entrare, per qualche riga, in un campo un po’ più specifico per poter comprendere pienamente l’ultima stoccata di Albertine nei confronti del marito quando dice:

“Nessun sogno è interamente sogno.”

Infatti i doveri coniugali sono legati al corpo fisico e alla vita terrena, mentre il perseverare nella ricerca di commettere adulterio, in quanto mosso dall’intenzione di compiere un atto materiale con il solo fine di trarne piacere al di fuori del matrimonio è peccato. Albertine può continuare a fare quello che le pare nel mediocoscio senza che questo intacchi la sua integrità anche se sul piano esperienziale ha avuto molta più fortuna del marito.

Danimarca

Leggendo la novella vi renderete conto che la parola “Danimarca” si ripropone lungo tutta la storia, ecco perché si può tranquillamente sostenere che se la maschera è quell’elemento che in qualche modo estranea Fridolin dalla vita reale, questa parola è senz’altro il nastro che lega le maschere dell’intero carnevale. L’orgia in maschera alla quale Fridolin prende parte è reale ed è la superbia del protagonista, come spesso accade in molte storie che hanno a che fare con il mondo spirituale, a metterlo nei guai. Forte dell’idea che il suo fidato amico gli ha rivelato che “Danimarca” è la parola d’ordine per entrare, Fridolin ignora volutamente il fatto di essere stato scoperto subito e passa oltre la gentilezza di ben due donne che gli chiedono di andare via. Come è ovvio che sia, viene scoperto e, a questo punto, la prima delle donne che aveva avvertito Fridolin si offre di pagare l’affronto dell’uomo al posto suo.

Esiste un film a riguardo che, sebbene non sia fedele alla novella a causa di alcune cose fondamentali che differiscono, è comunque  un’ottima pellicola!


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