Il Pendolo di Foucault è il secondo romanzo di Umberto Eco e vede la luce presso i rivenditori nel 1988. Si tratta di un vero e proprio crogiolo di spunti per curiosi e si rivela essere un buon romanzo per chi possiede le conoscenze sugli argomenti che vengono trattati al suo interno. Per chi conosce l’Umberto Eco scrittore Il Pendolo di Foucault è un ottimo mix tra le vastissime conoscenze in campo storico ed esoterico dell’autore, mescolate sapientemente alla sua pungente e sottile ironia.
Più che struttura, un percorso
Ironia che troviamo da principio. Infatti il romanzo è strutturato su dieci livelli, ognuno corrispondente ad una specifica Sĕfirōt dell’albero della vita. Ed è proprio proprio da qui che inizia la scrematura senza mezzi termini tra chi leggerà un romanzo difficile e chi invece ne leggerà uno davvero molto divertente e ricco di colpi di scena. Attenzione però, si tratta anche del primo passo verso un percorso di conoscenza: se vuoi davvero capire il romanzo devi fermarti ogni volta che serve per studiare, colmare le tue lacune e solo dopo proseguire. Certo, come ho già accennato è possibile arrivare alla fine del romanzo ma con che esito?
Trama senza approfondimenti
La trama risulta terribilmente complessa se vi limitate a leggerlo e basta, per il semplice motivo che ci sono varie linee temporali e posti e ambientazioni differenti nel medesimo momento. Vediamo meglio che cosa significa. Ci sono cinque linee temporali differenti, una che prende a partire dagli anni settanta fino al 1984, tra MIlano e Parigi con qualche anno che ci porta per una rapida immersione in Brasile. Gli anni tra il 1943 ed il 1945 ritroviamo i territori tanto cari ad Eco, Le Langhe ed il Monferrato ( che l’autore ha reso celebri nel mondo con Il Nome della Rosa, ambientando la storia proprio nella Sacra di San Michele ). Parallelamente però la storia si dipana anche a partire dal II sec. d.C. (101-200 d.C.) per arrivare alla contemporaneità. In questa parte di storia ritroviamo l’Ermetismo. Eco riesce a trovare spazio anche per per il Rosa-Croce per un excursus che va dal 1344 anni 2000. Attenzione che adesso arriva il bello: l’intero romanzo si racchiude nella notte del 23 giugno del 1984 contemporaneamente in tre luoghi differenti. E per finire si svolge anche tra il 26 e il 27 giugno 1984 in un luogo differente dai tre che si vivono durante la notte del 23 giugno.
Semplifichiamo
Confusi? In poche parole il romanzo parla dei tre editori della casa editrice Garamond che si sono occupati lungamente di autori dediti alle scienze occulte con relative società segrete annesse. I tre decidono, un po’ per gioco e un po’ per noia, trovano una sorta di filo conduttore tra i romanzi degli autori dai quali ricavano un piano. Il risultato che ottengono è talmente ricco di riferimenti storici che qualcuno sceglie di prendere come vero. Il protagonista, che è anche la voce narrante, il signor Casaubon ed i suoi due colleghi entrano in possesso di un documento medievale da decifrare. Ciò che il documento sembra nascondere sono le date per 5 appuntamenti con date e luoghi precisi.
23 giugno 1984
Come aiutarvi a non naufragare in questo mare? Non è mia intenzione darvi l’elenco delle società segrete presenti, non vi racconterò la storia dei Rosa-Croce o di che cosa sia la Cabala. Non basta un articolo per questo, a meno che di non scrivervi ovvietà presenti in grande quantità nella rete. Vi parlo della notte del 23 giugno del 1984 nella vita reale, poiché è nella via reale che Eco prende spunti per realizzare:
“questo romanzo magico sulla magia, questo romanzo misterioso sul segreto e sulla creatività della finzione, questo romanzo tumultuoso, questo romanzo luminoso su un mondo sotterraneo”
Il 23 giugno del 1984 il solstizio è passato da due giorni ma l’allineamento planetario per chi studia la conoscenza alta è proprio il 23. Infatti nel giorno di Saturno (il sabato) il Sole è in Mercurio mentre la Luna, a cavallo della giornata si trova ad essere: la notte del 22 in Mercurio e la notte del 23 in Nettuno Con Lilith in moto diretto per tutto il mese. Ecco a voi dove si trova davvero il sapere occulto di questo libro ma per chi è un neofita va bene iniziare dalla struttura.
Il Pendolo di Foucault
Il vero pendolo prende il nome dal fisico che lo ha concepito intorno alla metà del 1800 e che viene presentato al mondo nel 1851. Si tratta di un pendolo di 28 chilogrammi, avente un filo lungo 67 m e sospeso alla cupola del Panthéon di Parigi. Questo pendolo è in grado di muoversi liberamente senza essere toccato nell’arco delle 24 ore ed è la dimostrazione pratica che attesta la rotazione del pianeta Terra.
Fonte foto: Wikipedia
L’albero della vita nel Pendolo di Foucault
Come accennato sopra il libro è suddiviso in base alle 10 Sĕfirōt. Il cammino che propone Eco però è all’inverso. Quando si inizia il percorso di ascesi si tende alla corona ovvero, a Keter, partendo dalla consapevolezza della propria condizione di partenza Malkuth. Chiunque si trova all’interno di questo percorso sa che ogni Sĕfirōt contiene al suo interno un albero della vita.
Fonte foto: Wikipedia
Dieci passi da ripercorrere ogni volta con umiltà per poter passare da una condizione all’altra e allontanare da sé i desideri bassi in favore della conoscenza attraverso l’esperienza. Il mio suggerimento è quello di affrontare ogni passo di questo libro tenendo a mente la Sĕfirōt che conduce i giochi nel capitolo ed il pilastro nel quale è inserita. Questo perché ciò che il romanzo vuole regalare è la consapevolezza di quanto non si conosce e un sorriso in sorriso bonario a chi già sa. Buona lettura! Perché lo state per leggere o rileggere: vero?
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.