Faust - Tra dramma e insegnamenti

Faust – Tra dramma e insegnamenti

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Iniziamo la nostra immersione tra le pagine dei romanzi esoterici partendo dal Faust di Goethe. Come avevo accennato per sapere come leggere questa tipologia di testi bisogna sapere prima chi si ha davanti.

Johann Wolfgang von Goethe

Non solo il Faust ma tutto ciò che scrive Goethe porta tra le righe un’importante chiave di lettura esoterica. Questo perché la vita e gli studi stessi dell’autore si riversano nei suoi scritti. Quali studi? Botanica, letteratura, filosofia, teologia, scienza e alchimia. Per citare alcune delle discipline alle quali Goethe si dedica. Tali studi vengono messi in pratica attraverso la drammaturgia, la poesia, la scrittura, la critica d’arte e musicale. Johann nasce nel 1749 a Francoforte ed è uno degli artisti demiurgo di grande esempio per tutti gli autori contemporanei e futuri. Egli immola la sua vita per raggiungere, o tentare di raggiungere, l’unione tra spirito e corpo divenendo apostata e percorrendo la strada dell’emanazionismo. Decisione che l’autore prende proprio negli anni in cui si approccia alla prima stesura del Faust. 

Faust

Il Faust non è nato così come ci è giunto e come lo leggiamo oggi. Si tratta di un’opera rimaneggiata più e più volte. Vede una prima stesura tra il 1773 ed il 1775. A partire da questi anni Goethe riscrive il soggetto integrando al suo interno i cambiamenti che vive nella propria crescita spirituale. Così, se è vero che l’idea iniziale nasce a seguito della lettura della saga medievale, finisce per fondersi con importanti icone classiche e con il cristianesimo stesso. Ecco perché ci troviamo davanti ad una seconda versione dell’opera nel 1808 che ne costituisce il primo volume. E davanti ad una terza e forzatamente definitiva nel 1832 con la seconda parte, il secondo volume dell’opera.

Faust

Fonte foto: Wikipedia

Mefistofele, Faust e Goethe: un unico personaggio

Ci sono molti personaggi che si muovono tra le pagine ma sono quattro i protagonisti: Faust, Mefistofele, Gretchen e Goethe. Questi quattro personaggi danno vita a due differenti trinità. La prima è la trinità dell’uomo, dell’autore ed è formata da: Mefistofele, Faust e Goethe. Questa mostra il conflitto interno dello scrittore che cerca di mettere insieme i pezzi del proprio percorso spirituale. Goethe ha sperimentato sulla propria pelle come la via del saggio e di ascesi sia fatta di tentativi e di tentazione, possiamo vederlo con le sue parole:

“Non ho fatto che correre io, attraverso il mondo.
Ogni piacere l’ho afferrato al volo.
Non mi bastava? E se ne andasse!
Non l’ottenevo? E si perdesse!
Ho avuto solo desideri e solo
desideri saziati
le nuove voglie; e di forza, così
ho attraversato d’impeto la vita. Alta e potente
dapprima; ora va savia, ora va attenta.
La conosco abbastanza; questa terra.
Sull’al di là ci è impedita la vista.
Pazzo chi volge lo sguardo scrutando lassù
e sopra le nuvole finge suoi simili!
L’uomo si tenga saldo qui e si guardi intorno:
non è muto questo mondo a chi sa e opera.
Che bisogno di vagare per l’eterno!
Quel che egli intende si lascia afferrare.
Così cammini l’uomo quanto è lungo il suo giorno.
Tiri per la sua strada, se fantasmi spaventano.
Andando avanti avrà gioia e tormento,
lui che nessun attimo appaga!”

Mefistofele, Faust, Gretchen

La seconda trinità è legata allo svolgimento del dramma stesso. Mefistofele tenta si insinua, accelera ciò che deve accadere tra Faust e Gretchen. Mefistofele è il padre, il padre che mette alla prova. Faust è il figlio, questo figlio così diverso da quello della trinità cristiana. Faust inganna, uccide e abbandona uscendo da queste esperienze comunque senza colpa. Come è possibile? grazie a Gretchen. Gretchen è lo spirito puro, la santità. Sono la sua fede, la sua accettazione e la capacità di vivere bene e nella luce nonostante tutto a darle questa purezza.

La donna salvifica

Persino Mefistofele deve arrendersi alla purezza di Gretchen che inizialmente deride e nella quale riconosce poi una forza superiore a qualunque altra. Non troviamo in questa figura femminile una santa ordinaria. Si tratta di una Elena di Troia unita ad una Maddalena senza mezzi termini. Gretchen è una matricida, involontaria e in totale buona fede. Questo però non cambia sul peso dell’anima. Ciò che la alleggerisce è la sua capacità di vivere la base della vita del mago. In che modo? Scandendo la vita con routine e umiltà. Tale personaggio può uccidere e restare puro, può lasciarsi andare alla voluttà ed allo stesso tempo conservare il letto verginale. Può accettare il dominio del patriarcato restando libera. Il mezzo, totalmente inconsapevole e trovato istintivamente, è racchiuso nelle parole del cantico delle creature di San Francesco “Lodato sii, o mio Signore, per coloro che perdonano in nome del tuo amore”.

Amore: ignoranza o conoscenza

In conclusione una delle tante cose che il Faust di Goethe porta alla nostra attenzione è la possibilità di leggere più modi per arrivare alla via del mago; o del saggio se preferite. Una è attraverso l’amore incondizionato, un metodo in cui la totale e cieca inconsapevolezza potrebbe forse portare a qualcosa. L’altro è attraverso la conoscenza che evita forse qualche sbaglio ma inevitabilmente porta all’esperienza e alla sperimentazione nella speranza di imboccare la via giusta prima di farsi del male. Tra le righe altre opzioni ancora, una di queste pone l’accento su come sia necessario conservare la spiritualità per poter gestire le parti di un tutto.

Ora, per chi non lo avesse ancora letto, spero siate abbastanza confusi e affascinati da investire un po’ di tempo per leggere il Faust.


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