Festival Giallo Garda è il premio letterario internazionale che ogni anno seleziona e premia i romanzi noir più amati e apprezzati dalla critica.
La rassegna si arricchisce ogni anno di incontri con gli scrittori e molte serate tematiche che coinvolgono il pubblico presente.
Domenica 9 ottobre presso il West Garda Hotel di Padenghe sul Garda si è tenuta la serata di premiazione ad ingresso libero.
La premiazione si è tenuta alle 14.30 dopo una mattinata di eventi.
Festival Giallo Garda: i finalisti
Ecco i finalisti del festival, i loro libri, le sinossi e le impressioni della critica.
Acrilico di Manuela Malchiodi
Durante una visita didattica sulle orme degli street artist, in una periferia cittadina, un gruppo di studenti di Antropologia scopre un murale maestoso ma allo stesso tempo sinistro, per i dettagli delittuosi che vi si scorgono. Poche ore dopo, in quello stesso luogo vengono ritrovati i resti di una donna brutalmente assassinata. Questo omicidio sarà solo il primo di una lunga serie in cui la street art viene utilizzata come sorta di bandiera, di avvertimento, come racconto di un’epopea che sta sconvolgendo la comunità degli artisti urbani. Le connessioni tra delitti e dipinti sono evidenti e Ambra e Alessandro, giovani docenti antropologi che tentano di interpretare i segni misteriosi nelle murate per aiutare la polizia, verranno trascinati dalle indagini in un vortice criminale.
Manuela Malchiodi esordisce con questo romanzo nel mondo della letteratura. Il racconto avvincente e la scrittura scorrevole rendono questo romanzo una calamita per il lettore.
Oltre al racconto giallo, in Acrilico sono frequenti riferimenti culturali, antropologici, archeologici, mitologici e di street art. Si assiste così a un racconto in grado di arricchire e stimolare il lettore sotto molteplici aspetti.
Tra i plus non manca anche la filosofia contemporanea: vengono citati i “non luoghi” di Marc Augè, simboli della nostra società moderna e cosmopolita.
Il Liceo di Alessandro Berselli
Lorenzo Padovani è un promettente rampollo della Milano bene, dal curriculum accademico ineccepibile. Ricevere un incarico come docente nel prestigioso Liceo privato Modigliani, la scuola che forma l’élite della futura classe dirigente, è dunque il coronamento di un sogno, la possibilità di essere «tra i predestinati ad avere il meglio». Eppure, dietro la facciata di eccellenza, al Modigliani le cose non sono affatto come sembrano. Bullismo, vessazioni, disagio adolescenziale, a cui non danno alcuna risposta un corpo docente arrivista e una dirigenza quantomeno ambigua. Il suicidio di una studentessa, dietro al quale si celano molte zone d’ombra, sarà l’elemento decisivo affinché il protagonista decida di schierarsi dalla parte della verità, rischiando tutto in prima persona. La volontà di vederci chiaro sulla morte della ragazza, infatti, lo condurrà ad affrontare pericoli inattesi e i conflitti di coscienza che si creano quando si viene chiamati a scegliere tra etica e interessi personali
I lettori hanno amato questo libro di Berselli che riunisce in una trama fitta di eventi una storia che si lascia leggere con fluidità e piacere.
I personaggi son ben rappresentati al punto di renderli perfettamente immaginabili alla mente e nulla viene lasciato al caso o all’interpretazione.
Viaggiando incontro alla notte di Roberto Cattaneo
Francesca, cinquantenne milanese che vive sola, è Miranda sulla scena di una commedia che recita in una compagnia teatrale amatoriale. Riccardo, trentacinque anni, è il suo compagno, sempre sulla scena. Ma il giovane matura un desiderio ossessivo per l’attrice con cui recita, una bella signora matura, e con lei vorrebbe intrecciare una relazione. Le dichiara di essersi innamorato di lei, le fa regali, la idealizza, non le dà pace. Finché Francesca cede – anzi, capitola, come dice lei. Lo fa un po’ per scacciare la solitudine, un po’ perché quasi costretta dalle circostanze; molto, però, perché la sua personalità, all’apparenza forte e sicura, è in realtà decisamente fragile. È Giulia, la figlia ventottenne di Francesca, a raccontare la storia di sua madre: i suoi infelici trascorsi, la sua passione viscerale per il teatro, l’amore per suoi alunni. Ed è sempre Giulia a raccontare come nasce una storia d’amore malata, con quale dinamica si evolve e con che tipo di inevitabile quanto tragico epilogo si conclude. Questa non è una storia d’amore. È una storia di ossessione; la storia di una cultura malata e secolare che uccide, in Italia, una donna ogni tre giorni.
Roberto Cattaneo è stato selezionato nella triade dei finalisti con questo romanzo che, nella sua sinossi, esordisce con: “questo non è un romanzo d’amore”.
Tutt’altro infatti. Questo libro è un vero e proprio giallo dove le vite dei personaggi si intrecciano, fondono, mischiano e accavallano in una concatenazione di eventi che danno vita ad un mistero da risolvere pagina dopo pagina.
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.