Mondadori dice addio ai periodici

Mondadori dice addio ai periodici

Mondadori, colosso nel settore dell’editoria, ha da poco pubblicato la relazione finanziaria relativa all’anno 2023 in cui chiude in attivo, motivo di grande orgoglio per l’imprenditrice Marina Berlusconi, a capo della storica azienda, che ha ormai da tempo detto addio ai periodici per concentrarsi sui libri.

La resilienza dei libri

“Il libro, che è forse il mezzo di comunicazione più antico, si sta dimostrando anche il più resiliente, capace di mantenersi eternamente giovane in un’epoca di cambiamenti continui e velocissimi”

Ha dichiarato la presidente, puntare sui libri si è infatti rivelata una scelta vincente, del resto l’azienda non ha mai smesso nel corso degli anni di investire: dai libri Rizzoli, alla scolastica De Agostini, fino ai fumetti e alle operazioni nel digitale.

La scelta di Mondadori di ridurre la propria presenza nel settore dei periodici parte in realtà da lontano, infatti settimanali e mensili che sono stati per anni una gamba storica di Segrate, sono stati via via venduti a aziende terze a causa del forte calo delle vendite.

Basti pensare che nel 2017 la diffusione dei periodici, rispetto all’anno precedente, fu addirittura dell’11% in meno, perdite che negli anni sono diventate sempre più consistenti tanto da costringere la Mondadori a cambiare rotta.

Quello della crisi dei periodici, ed in generale dei quotidiani, è un problema che attanaglia chi lavora in questo settore già da molto tempo, calano le vendite e di conseguenza i profitti e questo mercato, un tempo fiorente, oggi sembra sempre di più destinato ad eclissarsi.

Mondadori

Appare necessario che le case editrici, come La Mondadori, facciano un restyling e attuino un cambiamento profondo della loro politica aziendale, Marina Berlusconi commentando i risultati raggiunti ha infatti spiegato:

“Oggi siamo un’azienda di libri, dai quali proviene circa il 90% dei nostri ricavi e dei nostri margini, siamo solidi sia dal punto di vista economico che patrimoniale e abbiamo saputo ridurre progressivamente la nostra presenza in un settore come quello dei periodici, un tempo centrale, ma oggi alle prese con una crisi irreversibile”.

Quindi sembrerebbe proprio che da parte dell’imprenditrice non vi sia alcun ripensamento ed anzi, l’obiettivo fissato per il prossimo triennio è quello di crescere ancora di più ed arrivare a superare 1 miliardo di euro.