San Guedoro intervista Strega

San Guedoro per la sesta volta in corsa allo Strega: «Mi sento sfibrata»

Lodovica San Guedoro si presenta per la sesta volta al Premio Strega: questa volta l’opera candidata è Sacro Amor Profano, una raccolta di dodici racconti pubblicata da Les Flâneurs Edizioni. L’autrice si definisce “in esilio” perché all’esordio della sua carriera, nonostante i molteplici tentativi, non è riuscita a farsi pubblicare in Italia e ha trovato, invece, rifugio in Germania, dove diverse case editrici si sono dette entusiaste all’idea di sostenere la sua opera.

IL MOSTRO DI FIRENZE E ALTRI RACCONTI”. IL LIBRO DI LODOVICA SAN GUEDORO –  L'Informazione

Fonte foto: L'informazione

L’intervista

Questa è la sesta volta che viene presentata al Premio Strega: quali sono le emozioni a riguardo?

“In questo momento sono solo sfibrata. E ho pure la febbre. Malgrado la grande esperienza accumulata, è stato più faticoso degli altri anni trovare chi mi presentasse, perché abbiamo cominciato tardi e quasi tutti i giurati, a cui ci siamo rivolti, erano già impegnati.”

L’editore Johannes Horicht, suo grande sostenitore, a tal proposito ha espresso il suo rammarico perché alcune testate giornalistiche del settore non lo hanno riportato. Secondo lei c’è un’effettiva discriminazione ai riguardi delle case editrici minori?

“Lei intende la lettera aperta ad Antonio Prudenzano, responsabile editoriale del sito ilLibraio.it, punto di riferimento per lettori e addetti ai lavori del mondo del libro. Nel suo articolo sul Premio Strega 2023 si occupa  ancora e sempre  di grandi e non di piccoli editori. Eppure talvolta ci sarebbero ragioni interessanti, e che di sicuro interesserebbero il pubblico, per parlarne. Quest’anno in effetti io mi presento per la sesta volta al Premio: non sarebbe questa una notizia da dare?  Nel 2016 partecipai con ‘L’allegro Manicomio’, segnalato da Biancamaria Frabotta e Cesare Milanese; nel 2017 con ‘Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé…’, segnalato da Dacia Maraini e Maria Rosa Cutrufelli; nel 2019 con ‘Le memorie di una gatta’,  segnalato da Pietro Gibellini e recensito sul Corriere della Sera sullo stesso numero in cui si dava l’annuncio della vittoria di Scurati; nel 2020 con ‘Amor che torni…’, segnalato da Paolo Ruffilli; nel 2022 con ‘Il mostro di Firenze e altri racconti’, segnalato da Franco Cardini; e quest’anno rieccomi in lizza con  ‘Sacro Amor Profano’, Les Flâneurs Edizioni, segnalato ancora da Franco Cardini. Crede che ci sia dietro poca energia?  Quest’anno inoltre il mio libro è pubblicato da Les Flâneurs Edizioni, una casa editrice italiana, e non da Felix Krull Editore, casa editrice bilingue con sede a Monaco di Baviera. Anche questo sarebbe interessante menzionare: Les Flâneurs Edizioni è la prima casa editrice italiana in assoluto che abbia pubblicato un mio libro, infrangendo così un sortilegio e una condanna protrattisi attraverso innumerevoli anni.   Che i piccoli editori siano discriminati è più che evidente, ma anche, se mi consente, i grandi autori. “

 

Perché si definisce una scrittrice in esilio?

“Non certo per farmi bella, ma perché lo sono davvero. Dopo sette anni di inutili tentativi con le case editrici italiane, cercai rifugio in Germania. Tre mesi dopo, tre case editrici tedesche chiesero contemporaneamente l’opzione per un mio giallo letterario, ‘Incitazione a delinquere’.”

Passiamo all’opera in gara quest’anno, “Sacro Amor Profano”: quali sono le tematiche ricorrenti nei dodici racconti?

“’Sacro Amor Profano’, pubblicato, come ho già detto, da Les Flâneurs Edizioni, è suddiviso in tre gruppi di racconti. Il primo gruppo va sotto il titolo ‘Storie diafane’; il secondo ‘Sacro Amor Profano’ e il terzo „Scherzo finale”. Due passioni vi s’intrecciano, ugualmente tradite e deluse: quella amorosa e quella letteraria. ‘Scherzo finale’  ha la funzione di un’irrisione burlesca del dolore e della tragicità dei precedenti: è come una capriola di congedo, irriverente, maliziosa, sfavillante di ambiguità e saggezza. Il critico Cesare Milanese, che però era impossibilitato a presentarmi allo Strega,  ha elogiato questi racconti per la  grande intensità espressiva, emozionale e identificativa.“

L’Amore, sentimento dalle molteplici sfumature, è al centro dell’opera: qual è il racconto che meglio definisce la sua concezione dell’amore? 

“Tutti insieme compongono la mia visione. La vita è un sogno e anche l’amore lo è. Eppure nulla è vagheggiato, nei miei scritti, tutto è stato vissuto, vissuto in prima persona e successivamente descritto, descritto perciò con cognizione di causa. “

C’è un racconto che preferisce tra tutti o a cui è maggiormente legata? 

“’Il fauno’, il più misterioso. “

Quali sono i suoi progetti futuri? Ha in mente altre opere a breve? 

“La traduzione in versi e rime di ‘Iphigénie‘ di Racine, una sfida non da poco.“

Ha in programma presentazioni dell’opera in Italia?

“Per ora no… Se ne riparla, se entro nella dodicina.”