Il libro di cui tratterò oggi non è semplice: Un cuore nero inchiostro, il sesto libro della serie di romanzi gialli Le indagini di Cormoran Strike. Non è tanto la trama a essere difficile da commentare, quanto la tematica trattata dalla sua autrice, J. K. Rowling, diventata ormai la bestia nera della letteratura mondiale contemporanea. Ma andiamo con ordine.
Copertina del libro Fonte Foto: Amazon
La trama
In questo sesto volume, l’agenzia di investigazione privata di Cormoran Strike e Robin Ellacott ha preso il volo: con le loro ultime indagini hanno riscosso un enorme successo, tanto da non riuscire a gestire la mole enorme di casi toccata loro in sorte. Un giorno si presenta nel loro ufficio Edie Ledwell, giovane coautrice di una serie animata di enorme successo chiamata Un cuore nero inchiostro. La ragazza è molto turbata: un misterioso hater la perseguita online, arrivando a minacciarla di morte. Robin la informa che sfortunatamente lei e Strike non possono prendere altri casi, ma le dà un nominativo che la aiuti, dal momento che si tratta di un reato informatico.
Poco tempo dopo all’agenzia arriverà la notizia della morte di Edie, assassinata brutalmente nel cimitero di Highgate. Saranno Robin e Strike a indagare, affiancando la polizia e infilandosi nei meandri più oscuri di internet, fino a scoprire chi ha ucciso la povera ragazza…
La recensione
Come ho già detto, la trama di Un cuore nero inchiostro è piuttosto semplice. Secondo me, a livello puramente narrativo, Joanne Rowling è una garanzia: sa esattamente come caratterizzare i suoi personaggi, farti affezionare a loro e catturarti dalla prima all’ultima pagina. So che alcune delle persone che lo hanno letto hanno trovato questo libro piuttosto noioso, ma personalmente non sono d’accordo. Sarà che non ho una mente particolarmente investigativa, ma sono rimasta col fiato sospeso tutto il tempo per capire chi era l’omicida e ne sono rimasta sorpresa quando è stato rivelato. Tutto questo senza contare il legame tra Cormoran Strike e Robin Ellacott, che continuano la loro personalissima danza nel corso di tutta la trama.
I due protagonisti impersonati da Tom Burke e Holliday Grainger Fonte Foto: La Repubblica
È davvero tutto oro quello che luccica?
Da come ho scritto finora, sembrerebbe che Un cuore nero inchiostro sia un buon libro. Anche lui, però, ha il suo lato oscuro. C’è una cosa che mi ha disturbato in modo particolare: il pensiero di J. K. Rowling. Non è la prima volta che l’autrice fa trasparire la sua opinione attraverso i suoi romanzi. Tra Harry Potter e Cormoran Strike, Joanne Rowling non si è mai risparmiata, usando i suoi libri come mezzo per ribadire i suoi pensieri. Basti pensare in particolare alla sua precedente opera, Sangue Inquieto, finito nell’occhio del ciclone per le idee transfobiche dell’autrice espresse al suo interno.
In Un cuore nero inchiostro, la scrittrice si è spinta oltre. Edie Ledwell, infatti, è chiaramente riconducibile a J. K. Rowling stessa, che è stata minacciata di morte dagli haters per “avere espresso un suo pensiero”. Ed ecco qui l’elemento disturbante, con quelle domande che rimangono sospese sulle nostre teste come una spada di Damocle: è giusto minacciare di morte una persona per il suo pensiero? Chiaramente non lo è, ma è proprio qui il punto cruciale della situazione: se la persona in questione ha espresso opinioni discriminanti, merita compassione? Perché è questo che J. K. Rowling chiedeva, come se non avesse detto niente di grave e la vittima delle circostanze fosse lei.
Personalmente, non ho saputo dare una risposta.
Classe 1988, padovana di nascita, veneziana di adozione. Diplomata in lingue, adoro scoprire cose nuove. Credo molto nell’importanza delle parole e del loro significato. La scrittura, per me è un mezzo per informare ed esprimere la mia creatività.