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Freaks Out: Gabriele Mainetti stupisce ancora

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Fonte foto: pagina fb "Freaks Out - Il film"

Freaks Out è il nuovo film di supereroi realizzato dal regista Gabriele Mainetti, sceneggiatore della storia insieme a Nicola Guaglianone, e già regista di “Lo chiamavano Jeeg Robot”.

Una storia elettrizzante che racconta di un circo piuttosto particolare il cui gestore Israel, interpretato da Giorgio Tirabassi, propone spettacoli di magia realizzati da persone coi superpoteri.

Tutto procede nella normalità, nonostante di normale in quegli spettacoli ci sia poco, fino a quando un giorno inizia la guerra. Cosa succederà al circo? E quale sarà la sorte degli uomini coi superpoteri se il circo chiude?

Freaks Out

Freaks Out ci riporta al cinema in atmosfera prenatalizia per avvicinarci ad una storia realizzata a base di magia, superpoteri, passato e tanta italianità che dona al film una chiave unica ed originale, che è la firma di Mainetti.

Il magico circo di Israel è composto infatti da quattro uomini con superpoteri: Fulvio, interpretato da Claudio Santamaria, che è un uomo dalla super forza e interamente coperto da un manto di capelli; Cencio, interpretato da Pietro Castellitto, che ha il superpotere di controllare gli insetti; Mario, l’uomo calamita, interpretato da Giancarlo Martini e una bambina, Matilde, interpretata da Aurora Giovinazzo, capace di produrre scosse elettriche.

I quattro magici componenti del circo si trovano spiazzati all’arrivo della Seconda Guerra Mondiale che porta il circo a diventare di proprietà di un generale, che vede nei loro poteri la chiave per vincere la guerra. Riusciranno i nostri eroi a scappare dal malefico generale e ritrovare il loro posto nel mondo?

Cosa stabilisce la normalità?

Nonostante ci sia tanta magia in questo film, come nelle migliori storie anche qui c’è un messaggio forte e concreto che ci arriva: il rispetto delle diversità. I “freaks out” sono gli strani personaggi di questa storia. Uomini e donne con i superpoteri che proprio per questo sono considerati strani, quasi dei mostri.

La storia gioca sulle certezze che abbiamo e sulla percezione negativa che abbiamo del diverso, difficile da capire perché lontano dal nostro mondo. Il modo di vedere le cose però cambia nel momento in cui arriva il generale nazista, un personaggio dall’aspetto del tutto normale eppure è lui il vero mostro della storia. Il punto di vista quindi cambia e inevitabilmente lo spettatore dovrà rendersi conto che giudicare il libro dalla copertina non è mai la strada giusta da seguire.

Tematica attuale che si incrocia col passato, fantasia e magia, comicità e tragedia sono questi multistrati di concetti che hanno portato questo film ad ottenere un largo consenso da parte del pubblico e a consacrare Mainetti maestro del genere fantastico, che con lui trova finalmente spazio anche in Italia.


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