Gli attori e il metodo Stanislavskji

C’è chi lo prende troppo sul serio, superando ogni limite, ma il metodo Stanislavskji ha permesso ai più grandi attori internazionali di interpretare ruoli che resteranno nella storia della cinematografia mondiale.

Metodo Stanislavskji

Il metodo di recitazione ideato dal regista russo consiste nell’elaborare un accurato e studiato processo creativo che porta l’attore all’interpretazione di un personaggio.

Per Stanislavskji l’attore deve arrivare a ricreare lo stato d’animo del personaggio. In scena non deve fingere, ma vivere realmente ciò che vive il personaggio, solo così risulterà credibile agli occhi dello spettatore.

I più grandi attori hollywoodiani adottano il metodo Stanislavskji, preparandosi con meticolosità ed eccesso di immedesimazione per cui spesso sono stati costretti a spingersi oltre i propri limiti. Questa particolare dedizione, la minuziosa ricerca per entrare nel profondo ego del personaggio, ha dato vita ad interpretazioni magistrali regalando al mondo personaggi indimenticabili.

Tanti i grandi attori che sono stati protagonisti di episodi strani, bizzarri, estremi che hanno permesso loro di trasformarsi in toto nel personaggio assegnatogli.

Robert de Niro

Robert de Niro, uno degli attori americani più stimati per la sua poliedricità, per le sue innumerevoli interpretazioni di spessore è sicuramente uno degli estimatori del metodo Stanislavskji.

Gli attori e il metodo Stanislavskij

Fonte foto: cinepaura

Fra tanti episodi citiamo il ruolo forse più inquietante da lui interpretato in Cape Fear – Il promontorio della paura. Diretto nel 1991 da Martin Scorsese. Per interpretare il personaggio di Max Cady, De Niro passò molto tempo a leggere resoconti sui peggiori reati sessuali di cronaca mai avvenuti. Questo al fine di comprendere al meglio quelli commessi dal suo personaggio. Lo stesso Scorsese, a suo tempo, dichiarò di aver percepito gli sguardi dell’attore realmente inquietanti.

Jack Nicholson

Stessa situazione per Jack Nicholson, che per l’interpretazione di Shining capolavoro diretto da Stanley Kubrik si lasciò sopraffare dalle sue autentiche emozioni. Pare che in quel periodo l’attore stesse affrontando il divorzio. La stessa compagna di scena Shelley Duvall che interpretava sua moglie ,raccontano gli addetti ai lavori, era molto spaventata dalla magistrale interpretazione di Nicholson così reale, tanto da permettersi qualche  improvvisazione, e risultare molto angosciante.

Christian Bale

Gli attori e il metodo Stanislavskij

Fonte foto: sentieridelcinema

Impossibile non citare un attore come Christian Bale che ha fatto del metodo Stanislavskii un vero mantra. Tutti conoscono quanto sia scrupoloso nell’immedesimazione di un personaggio. La sua più folle trasformazione è sicuramente quella legata all’interpretazione de L’uomo senza sonno, per cui perse 25 kg arrivando a pesarne solo 54. Per arrivare a ciò seguiva una dieta ferrea a base di una scatoletta di tonno e 1 mela al giorno. E per ottenere al meglio un aspetto nevrotico e sconvolto arrivò a bere un numero sconsiderato di caffè giornaliero.

Kate Winslet

Anche le attrici più talentuose si affidano al metodo Stanislavskji. Fra queste Kate Winslet la quale affrontò un lungo processo di immedesimazione nel personaggio di un ex guardia nazista in  The Reader, che le valse un premio Oscar. La stessa attrice dichiarò che lavorò per mesi per poter entrare nel personaggio.

Gli attori e il metodo Stanislavskij

Fonte foto: moviemag

Hilary Swank

Non è mai stata da meno Hilary Swank che per il ruolo ricoperto in I ragazzi non piangono, in cui interpreta un uomo transgender, ha vissuto per almeno un mese come un uomo. Arrivando a fasciarsi il seno, e cambiando le sue movenze e il suo modo di parlare. Pare sia stata così brava e convincente che i suoi vicini dichiararono di averla scambiata per suo fratello in alcune occasioni. La sua realistica immedesimazione le valse il premio Oscar.

Gli attori e il metodo Stanislavskij

Fonte foto: kfilmu

Joaquin Phoenix

Gli attori e il metodo Stanislavskij

Fonte foto: fumettologica

“per trasformarmi in Joker il primo passo è stato affrontare il tema della perdita…ho rischiato di impazzire”

dichiarò l’attore che per l’interpretazione perse molto peso in pochissimo tempo che lo provò psicologicamente. Inoltre per riuscire a realizzare la malefica risata di Joker l’attore ha lavorato per mesi provando diversi tipi di risate, da quella della disperazione a quella di autentica gioia. Trovare quella giusta, quella che rappresentava perfettamente lo stato d’animo di Joker è stata una vera e propria impresa che, però, l’attore ha portato mirabilmente a termine. La sua magistrale interpretazione di un personaggio estremamente complesso come Joker gli è valso la conquista di un Oscar.

Marlon Brando

Anche Marlon Brando fu seguace del metodo Stanislavsky. Nel film The man l’attore interpretava un ex soldato paraplegico. Brando per prepararsi al ruolo rimase per 50 giorni a letto lavorando su se stesso e aumentando la forza delle braccia utile agli spostamenti.

Adrien Brody

Gli attori e il metodo Stanislavskij

Fonte foto: ilgiornale

Adrien Brody grazie alla perfetta interpretazione ne Il pianista è stato l’attore più giovane di sempre a conquistare un Oscar a soli 29 anni. Brody interpretò l’ebreo Wladyslaw Szpilman. L’attore dichiarò quanto quel ruolo sia stato il più impegnativo in assoluto. Per prepararsi passò tutti i giorni almeno 4 ore al piano per rendere credibile le sue movenze durante le performance del protagonista ed inoltre dovette perdere molto peso seguendo una dieta ferrea a base di un uovo sodo e mezzo petto di pollo al giorno. Inoltre per entrare nello stato d’animo di estrema solitudine del personaggio, vendette il suo appartamento, l’auto e restò senza telefono per mesi.

Jamie Foxx

Anche Jamie Fox per l’interpretazione di Ray Charles in Ray perse 40 kg e si preparò al ruolo tenendo gli occhi chiusi per 14 ore al giorno. Prese lezioni di Braille e si esercitò con costanza per eseguire personalmente i brani al pianoforte senza controfigure.

Leonardo di Caprio

Fonte foto: ilcorriere

L’estrema interpretazione di Revenant ha regalato a Leonardo di Caprio il suo primo attesissimo Oscar. La sua minuziosa immedesimazione nel personaggio lo ha messo di fronte a prove estreme come mangiare fegato di bisonte crudo, particolare non irrilevante è che l’attore sia vegetariano, ed entrare nella pancia di un cavallo sventrato.