Fonte foto: everyeye.it
Avreste mai immaginato che potesse arrivare un sequel di “Quel pazzo venerdì?”. Ebbene, pare proprio che sia in arrivo. Anche se ancora, a dire la verità, non c’è nulla di realmente ufficiale. Ma vi basti tuttavia sapere che le due protagoniste femminili principali si sono dette pronte per le riprese. Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis, nel ruolo di figlia e madre, hanno infatti dichiarato di non veder l’ora di dare il via a questo progetto.
Vent’anni dopo
Naturalmente vien da sé ripensare subito a “Quel pazzo venerdì”. Era il 2003, praticamente vent’anni fa, quando uscì. Chi se lo ricorda? La trama è stata ispirata dall’omonimo libro di Mary Rodgers, datato 1972. Una pellicola firmata Walt Disney Pictures davvero molto amata, che all’epoca ha guadagnato più di 160.000 dollari. Chi ricorda la storia? Una madre e la figlia si ritrovano l’una nel corpo dell’altra, per via di un incantesimo letto all’interno di un biscotto della fortuna.
Un ritorno molto atteso che, si spera, verrà reso concreto. Nel frattempo, se volete, potete riguardare il film su Disney Plus. Oltre a gustarvi il nuovo lavoro con protagonista Lindsay Lohan. La trovate su Netflix e il suo titolo è “Falling for Christmas”. Una commedia perfetta per questo periodo natalizio. La Lohan, per la promozione del suo nuovo lavoro, è stata ospite del programma “Tonight Show” di Jimmy Fallon. E proprio qui è nata la notizia del sequel, quando cioè il conduttore e attore le ha domandato cosa ci fosse di vero circa le voci di corridoio che ne parlavano.
Una domanda a cui l’attrice ha prontamente risposto, dicendo che lei e Jamie Lee Curtis ne avevano parlato e che sarebbero entusiaste di poterlo fare. Un entusiasmo che certamente è condiviso dai loro fan e che, speriamo, possa presto diventare reale.
E voi, vorreste vedere questo tanto atteso sequel? Naturalmente noi di Hermes Magazine vi terremo prontamente aggiornati, nel caso dovessero esserci delle novità.
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.