Abbiamo dovuto aspettare tanto per la seconda stagione di the Witcher. Durante la lunga pausa sono state prese alcune decisioni che puntata dopo puntata si delineano chiaramente.
La trama
Come gli appassionati lettori della saga sanno le differenze fra i romanzi e la serie Netflix camminano ormai su binari separati. A tenerli uniti, oltre al titolo, rimangono gli avvenimenti cardine affinché la storia non ne esca totalmente stravolta. Per Geralt è arrivato il momento di prendersi cura di Ciri. Non diremo altro però! Visto che la seconda stagione di the Witcher è stata rilasciata sulla piattaforma Netflix il 17 dicembre scorso.
Geralt
La vera novità è nell’atteggiamento del protagonista della serie. Geralt infatti mostra nella seconda stagione il suo lato umano. L’ombroso, misterioso e taciturno nella prima stagione adesso si trova a incontrare vecchi amici e i suoi fratelli witcher.
Fonte foto: serial.everyeye.it
Il cambiamento
Già dalla prima puntata la maschera dell’imperturbabilità abbandona il protagonista. Dopo la battaglia Yennefer è dispersa, forse morta e Geralt evita non vuole parlarne perché la questione per lui è delicata. Inoltre il mantenere un profilo basso diventa un modo per proteggere Ciri per la quale diventa un vero e proprio padre adottivo. La scelta di condurre la ragazza nel suo vecchio villaggio lascia intravedere le ferite dell’anima che Geralt porta e delle quali non lo abbiamo ancora sentito parlare.
Casa
La destinazione per tenere al sicuro Ciri è Kaer Morhen, la fortezza inaccessibile fra le montagne dove i withcer venivano portati per l’addestramento. Ed il fine ultimo di Geralt è il medesimo. La giovane ragazza viene portata qui per imparare a difendersi in un posto ben protetto. Di questo luogo il protagonista conosce sia i punti di forza che i punti deboli, poiché molti anni prima il maniero viene attaccato da alcuni fanatici che non tollerano l’esistenza dei witcher. Ed è qui che si manifesta la parte empatica e umana di Geralt. Questo significa più dialoghi! Si tratta di narrazioni ben strutturate e sostenute dalle scene d’azione che la prima stagione ci ha abituati a vedere.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.