Tick, Tick… Boom!: la recensione del musical

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Fonte immagine: Netflix

Tick, Tick… Boom! È il titolo di un musical presente su Netflix, diretto da Lin Manuel Miranda al suo debutto alla regia e che ha come protagonista Andrew Garfield nei panni di Jonathan Larson, scrittore di musical e noto soprattutto per Rent. Il titolo del film si riferisce ad un omonimo musical di Larson, nel quale racconta di come abbia speso otto anni a scrivere Superbia, un musical che non ha mai visto la luce. Ma come sarà nel complesso questo film? Parliamone oggi.

Tick, Tick… Boom! sin dalla prima canzone mette in chiaro quale sarà il tema principale della pellicola, ovvero la sensazione di avere una data di scadenza, in questo caso i 30 anni. Jonathan Larson racconta infatti di come alla vigilia dei suoi 30 anni non aveva ancora raggiunto gli stessi obbiettivi dei suoi genitori, che a quell’età avevano già due figli e una casa, parla del suo idolo, l’autore di musical Stephen Sondheim, che a 27 anni aveva già avuto il suo debutto a Broadway, mentre lui non ha ancora niente di tutto ciò.

Si tratta quindi di una storia di inadeguatezza, di pressione sociale nel raggiungere determinati obiettivi entro una determinata età, altrimenti si è quasi dei falliti. Ma si tratta di una storia anche di chi fa o vorrebbe fare un lavoro artistico e incontra tutte le difficoltà del caso, tutti i rifiuti, la consapevolezza che bisogna provarci fino a quando non si ha un po’ di fortuna. E tutto ciò viene raccontato alla perfezione, la visione di questo film porta a numerose crisi esistenziali.

Il titolo Tick, Tick… Boom! fa riferimento ovviamente al ticchettio dell’orologio, simbolo del tempo che scorre inesorabilmente. Il tema del tempo però non riguarda solo il protagonista, ma anche molte persone a lui care. La pellicola è infatti ambientata nel 1990, in piena emergenza AIDS. Molte delle persone care a Larson sono infatti venute a mancare a causa di questa malattia anche a 25 anni e molte altre temono di essere le prossime.

Il suono dell’orologio è presente infatti durante tutta la pellicola, sia in alcune scene chiave che riguardano il protagonista sia quando il suo migliore amico, Michael, gli svela di essere sieropositivo. E purtroppo la paura di non avere tempo di Jonathan alla fine si svelerà essere profetica, visto che è venuto a mancare a soli 35 anni a causa di un aneurisma.

Come già anticipato, Jonathan Larson viene qui interpretato da uno straordinario Andrew Garfield, che in questa pellicola ha dato veramente il suo massimo, basti pensare che per questo ruolo ha dovuto imparare a cantare e suonare il piano. Per questo ruolo ha già vinto dei premi, fra cui il Golden Globe, ed è anche candidato agli Oscar. Nel cast abbiamo anche Vanessa Hudgens, Alexandra Shipp e Robin de Jesùs.

Si tratta di una pellicola straordinaria, che diverte, commuove, causa crisi esistenziali. Tutto è bellissimo, dalle scenografie, al montaggio, alla regia, alle straordinarie interpretazioni. Vi avverto inoltre che dopo la visione, per i mesi successivi non ascolterete altro se non la colonna sonora!


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