Netflix è passata in pochi anni dall’essere una delle piattaforme di video streaming sul mercato, ad essere la piattaforma più popolare al mondo.
Avere tanti titoli è davvero sinonimo di qualità?
Il dubbio sorge spontaneo, perché se l’ampia scelta che Netflix offre, riesce a raggiungere un vastissimo pubblico è anche vero che non tutto può essere da oscar. C’è da dire però che Netflix, almeno per il momento, ha dimostrare di non avere nulla da invidiare alle grandi produzioni cinematografiche, sfornando più della metà dei contenuti presenti sulla piattaforma, in totale autonomia e trovando un ottimo riscontro da parte del pubblico.
Chi è contro chi?
Dunque forse lo scontro reale è fra pop e non pop, invece che tra Major e Netflix. Infatti i criteri di selezione delle grandi produzione hanno sì, come fine ultimo, il rientro della cifra investita per la produzione della pellicola e un guadagno che permetta altre produzioni, ma anche l’accrescere il prestigio del proprio nome. Ne consegue che per produrre qualcosa che sia davvero in grado di dare valore aggiunto alla cinematografia, ci vogliono: trama, sceneggiatura e regia di un livello che le basse produzioni non possono avere.
In direzione di una qualità sempre più alta
Ecco così che anche Netflix si trova a dover fare i conti con la realtà e ad alzare i costi degli abbonamenti. Il motivo? Dopo aver prodotto e dato spazio a nuovi nomi e al modo di fare cinema di svariate nazioni e all’innovazione, per alzare l‘asticella gli serve quello che serve alle Major: budget da investire. Quale sarà la risposta dei fruitori della piattaforma lo vedremo a breve.
La sfida
La sfida fra le grandi case di produzione cinematografica e Netflix non è che l’entrata, o l’approccio all’entrata, della stessa Netflix fra le Major. In che modo lo abbiamo visto nel corso dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia, dove, fra i vari titoli in lizza, c’erano ben quattro pellicole 100% Netflix.
In conclusione
Questo passo costringe i grandi nomi a pensare a ciò che non hanno: una propria piattaforma per eludere in qualche modo il progressivo allontanamento del pubblico dalle sale cinematografiche in favore del proprio salotto. Ma è davvero questa la strada? Quando il cinema fece il suo ingresso nel mondo della cultura di massa il teatro si trovò ad avere il tempo per pensare se il suo ruolo fosse o meno di intrattenimento scoprendo che una determinata tipologia di catarsi poteva avvenire solo attraverso la rappresentazione teatrale. Smettere di essere al centro della scena gli ha permesso di diventare un importante tassello sul quale si regge la cultura.
Netflix, così come tutti i nuovi registi che profumano di successi freschi e che auspicano a quelli futuri, non sarebbero mai potuti esistere senza ciò che c’è stato prima di loro. Così come dalle fatiche della stessa Netflix un giorno nasceranno nuove realtà. La vera sfida, per tutti, colossi del cinema compresi, è sapersi adattare al cambiamento rinnovando alcune parti del guardaroba, non tutto l’armadio!
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.