C’è tanta voglia di Italia e di riscoprirla di questi tempi: il divieto di percorrerla ha reso tutti più attenti a quanto le sue bellezze, anche quelle viste ogni giorno passando di corsa per andare a lavoro, ci siano mancate. L’invito a viaggiare in Italia per le prossime vacanze è forte e sostenuto a gran voce. Per questo motivo abbiamo deciso di farvi scoprire alcune tra le bellezze meno inflazionate, che magari potrebbero interessare una gita fuori porta o un week end.
Civita di Bagnoregio, il presepe del Lazio
Vi portiamo oggi a Civita, una frazione del comune di Bagnoregio in provincia di Viterbo che come prima particolarità ha quella di contare solo 11 abitanti. Vien da chiedersi il perché dato che le fotografie restituiscono un graziosissimo borgo arroccato inserito tra quelli più belli d’Italia. Ma Civita è denominata “la città che muore” perché oltre all’esodo dei suoi abitanti, è costantemente minacciata da frane ed erosione del terrenno, che la rendono poco appetibile dal punto di vista immobiliare.
Civita di Bagnoregio gode, però, di un fascino inenarrabile e non vuole morire, anzi, il comune e le istituzioni negli ultimi anni stanno lavorando duramente per renderla ancora più interessante ai turisti. Vi sarà capitato forse di vedede post sponsorizzati sui social e curiosare su dove fosse questo borgo pieno di fascino. Di recente poi, grazie al film dal 2018 di Alessandro Genovesi “Puoi baciare lo sposo” girato proprio a Civita, si è sollevato grande interesse a riguardo e in molti si chiedono come raggiungerla.
Cosa vedere a Civita di Bagnoregio
La prima attrattiva è senza dubbio il ponte lungo 200 metri che collega il centro storico alla collina più vicina. Una piccola muraglia cinese tra le colline laziali, una camminata in salita che promette di ripagare tutta la fatica dispiegando agli avventori il borgo storico. Gli amanti della fotografia non si lasceranno mancare uno scatto che ad ogni ora del giorno regala scatti d’autore.
Dal punto di vista storico Civita si trova nel territorio della Tuscia, nome dato all’Etruria dopo il dominio etrusco, al centro della Valle dei Calanchi che dalla valle del Tevere portavano al lago di Bolsena. La storia vuole che proprio gli etruschi fondarono Civita durante il periodo di colonizzazione del Lazio; i romani, successivamente, ne fecero una loro città. Già in epoca antica la precarietà strutturale rese indispensabile la creazione di nuove vie d’accesso dato che ponti e strade franavano. Nonostante questo, data la sua posizione di rilievo, Civita ha sempre attirato l’attenzione: l’attuale conformazione risale al tardo medioevo e da allora è rimasto quasi tutto intatto, dando ai visitatori la sensazione che il tempo di sia fermato.
Il leitmotiv di Civita sembrano essere le frane così importanti e minacciose da far decidere l’amministrazione di aprire il museo geologico e delle frane che oltre a tramandare memoria storica, organizza visite guidate, escursioni ma anche tante attività di divulgazione e promozione tra cui la degustazione di vini locali. Passeggiando per Civita si può arrivare sino al belvedere da dove si potrà godere di una meravigliosa visita sulle colline.
Infine, esiste ancora una tradizione molto viva a Civita: il presepe vivente a Natale. La scenografia del borgo indubbiamente aiuta alla resa della performance che risulta essere emozionante e commovente.
Non resta solo che programmare un viaggetto nel Lazio! Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito ufficiale del comune di Civita di Bagnoregio.
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.