Volpedo è tra i borghi più belli d’Italia. Si trova in Piemonte, nella provincia di Alessandria, e conta 1200 abitanti. Il borgo è famoso per la produzione di pesche e perché ha dato i natali al pittore Giuseppe Pellizza.
Il toponimo Volpedo deriva dal latino. Tra il X ed il XII secolo veniva chiamato Vicus Piculus e Vicus Pecudis, ovvero villaggio delle pecore, da cui si evince la sua origine romana e ciò è attestato dalla stele sepolcrale che si trova all’interno di un muro al lato della chiesa parrocchiale. Introno alla collina su cui sorgeva il primo castrum vennero erette delle mura. Nel Medioevo Volpedo fu un feudo dei Visconti, che successivamente lo cedettero a Piero Cameri, il quale, a sua volta, lo lasciò alla Fabbrica del Duomo di Milano. Nel 1519 le mura ed il castrum furono distrutte durante gli scontri col villaggio limitrofo di Monleale, poi nel 1589 le mura furono ricostruite durante la dominazione spagnola. Dopo i Savoia il feudo appartenne al marchese Filippo Guidobono Cavalchini di Momperone e dal 1800 ai marchesi di Malaspina.
In questi ultimi anni si è cercato di valorizzare il borgo attraverso un itinerario di dieci tappe, che accompagna i turisti e che tocca i principali luoghi pellizzani, in cui si possono mettere a confronto la riproduzione dei dipinti con l’ambiente a cui sono ispirati. Si inizia dalla casa natale e dallo studio fatto realizzare dal pittore nel 1888, un atelier in cui si rifugiava quando non poteva stare all’aperto. Proseguendo sulla destra vi è il monumento più importante del paese, la Pieve romanica di San Pietro, che risale al X secolo, poi ristrutturata nel XV secolo, decorata da raffinati affreschi quattrocenteschi.
Si giunge, poi, alla parte più antica del borgo in Piazzetta Quarto Stato, dal nome del dipinto più famoso di Pellizza. Qui si trova la chiesa parrocchiale di San Pietro, costruita proprio dov’era la casa del patrono di Volpedo, il beato Giovannino Costa. La chiesa è stata ricostruita intorno al 1930, ma della struttura originaria restano l’abside ed il campanile. Pellizza ha realizzato la pala di San Luigi Gonzaga sull’altare, mentre l’autore degli affreschi è Severino Bellotti. In Piazza della Libertà possiamo visitare l’ottocentesco Palazzo Comunale, nel cui atrio vi è un bassorilievo in marmo che raffigura Pierino Cameri mentre dona il Castello alla Madonna, simbolo del Duomo di Milano.
A raccontare le origini rurali del borgo ci sono le tradizioni locali e le ricette tipiche di Volpedo. I prodotti caratteristici di Volpedo sono le pesche e le fragole, che sono le protagoniste di una grande sagra che si ripete ogni anno verso la metà di maggio con degustazioni di frutta, gelati e torte casarecce.
Tra i piatti più elaborati bisogna assaggiare gli gnocchi di patate quarantine col tartufo, il coniglio o la lepre e la bavarese alle pesche gialle di Volpedo su salsa di fragole.
Carlo Pisani Massamormile, napoletano, classe 1963, è laureato in Economia e Commercio e dottore commercialista.
Nel 2013 scrive una sua biografia dal titolo “Sei volte papà” in occasione della festa dei suoi 50 anni. Nel 2019 pubblica con la casa editrice “Il quaderno” il libro di poesie “Barca a rime”, una raccolta di poesie in rima baciata ed alternata sulle emozioni. Nel 2020 pubblica il libro di racconti “Intrighi di condominio” con la casa editrice “Il quaderno”: 17 racconti ironici e divertenti su condomini “sui generis” della Napoli degli anni 90, Nel 2021 insieme ad altri autori viene pubblicato un suo racconto dal titolo “Oltre il lavoro” nel libro” Grandi speranze”della collana “Gemme, scrittori si diventa” (casa editrice Guida); nel mese di novembre 2021 viene pubblicato il libro di poesie “Frammenti di emozioni”-poesie, fotografie,riflessioni (casa editrice Il quaderno). Appassionato di scrittura, lettura, psicologia, sport.