Grosseto è un gioiello incastonato all’interno di una cinta muraria rinascimentale ancora integra. Si trova nel cuore della Maremma ove ci si possono riempire gli occhi col verde dei prati e le narici col profumo di salsedine. Scopriamone assieme i segreti.
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Tra storia e leggende
Visitare una città non è solo vederne i monumenti e conoscerne la storia, è bello anche addentrarsi nelle tradizioni e, perché no, nelle leggende che la pervadono. Sono molte, a Grosseto, le leggende che si tramandano da secoli, la prima è quella della Sirena nelle grotte della costa grossetana. Si narra che un pescatore che si trovava al largo, una notte venne trascinato da una corrente, che non poté in alcun modo contrastare, fino all’interno di una grotta. Qui nella semi oscurità riuscì a vedere una sirena poco prima che la corrente trascinasse la barca fuori dalla grotta e la riportasse al largo. Il pescatore non riuscì mai più a ritrovare né quella grotta né la sirena.
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C’è poi la leggenda de La chioccia dell’Abbazia di San Rabano. Sembra che tra i tesori racchiusi nell’Abbazia vi sia anche una chioccia tutta d’oro. Questa chioccia amerebbe andare a zonzo, con i suoi pulcini, per le vie della zona sud di Grosseto. In molti hanno cercato di catturarla per bramosia di ricchezza ma la chioccia è sempre riuscita a salvarsi nascondendosi nelle cavità e nei cunicoli del sottosuolo della Maremma. Si dice anche che i pochi che sono riusciti a vederla siano impazziti folgorati da tanto splendore.
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Finisco con l’evento del Palio Marinaro dell’Argentario che si svolge tutti gli anni e consiste nella rievocazione di una battaglia tra i pescatori e i pirati. Non è chiarissimo se ricordi una battaglia realmente avvenuta o se si tratti solo di una leggenda. Questa regata testimonia l’amore e il rispetto che i maremmani hanno per il mare e per la vita.
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Le Mura Medicee
Non si possono non vedere arrivando in città data la loro imponenza. Furono edificate da Cosimo e Francesco I De Medici a protezione della città. Si tratta di una cinta muraria lunga tre km, dotata di venti torrette e a forma esagonale. La città si è poi espansa anche al di fuori delle Mura che, nel corso degli anni, hanno fortunatamente perso la loro funzione originale. Sono state smilitarizzate fin dal 1800 ed ora è possibile passeggiarvi sopra per ammirare la città in lungo e in largo. All’interno delle mura il centro storico si è conservato praticamente intatto e sempre bellissimo.
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Le chiese
Il patrono della città è San Lorenzo e a lui è intitolata la Cattedrale edificata in stile gotico. Fu costruita alla fine del XIII secolo ma subì numerosi interventi architettonici nel corso dei secoli. Oggi conserva le vetrate, originali del quattrocento, l’imponente Fonte Battesimale in marmo, e l’immagine della Madonna delle Grazie ancora molto venerata.
Nel centro storico troviamo la Chiesa di San Pietro, la più antica della città. lo stile architettonico è il romanico ed è ben conservato a tutt’oggi, nonostante numerosi danni subiti nel corso dei secoli.
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I Musei
Da vedere assolutamente il Museo Diocesano di Arte Sacra all’ultimo piano del Palazzo del Museo Archeologico. È qui possibile ammirare una collezione di manufatti e opere provenienti dalle chiese della città, tra cui la Madonna delle Ciliegie e il Giudizio Universale attribuito a Guido da Siena. Vi è poi il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma che invita a conoscere la storia della regione che ospita Grosseto. La storia della Maremma è distribuita in quaranta sale con particolare attenzione alle testimonianze etrusche. Il Museo di Storia Naturale della Maremma permette una visione completa degli aspetti scientifici e degli habitat naturali che si possono trovare.
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Il Parco della Maremma
Fuori Grosseto, per respirare un po’ di aria buona si possono percorrere i novemila ettari di natura e di eco-sistema unico del Parco della Maremma. È un parco di straordinario valore naturalistico e paesaggistico che si adagia tra i Monti dell’Uccellina e la foce dell’Ombrone. A seconda della stagione, e della predisposizione fisica, si può visitare a piedi, in carrozza, in bici, a cavallo e, perfino, in groppa ad un asino.
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Vi ho incuriosito almeno un pochino? E aggiungo che a Grosseto dovrete assolutamente mangiare l’acquacotta, i tortelloni maremmani, il buglione di agnello e scottiglia, il cinghiale in umido e poi taglieri coi migliori salumi e formaggi della Maremma. Preparata la valigia? Io si.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.