Ingurtosu e Naracauli: la Sardegna che non ti aspetti

Ingurtosu e Naracauli: la Sardegna che non ti aspetti

Fonte foto: Visit Arbus 

Arbus è un piccolo comune di seimila abitanti nell’entroterra sardo, provincia di Sud Sardegna. Nonostante le sue dimensioni contenute, è conosciuto per la spiaggia di Piscinas con le sue dune sconfinate e per le frazioni comunali abbandonate di Ingurtosu e Montevecchio.

Cosa ha determinato l’abbandono?

Ingurtosu e Montevecchio hanno ospitato una delle più importanti miniere sarde, da cui si estraevano piombo, zinco e argento. L’attività estrattiva ebbe inizio nel 1855 e raggiunse l’acme della sua espansione nel corso del secolo successivo, fino al suo declino nel 1943 e alla chiusura definitiva nel 1968, nonostante una lieve ripresa nel Dopoguerra.

Il nome di Ingurtosu deriva da Su Gurtugio ovvero il nome locale di un avvoltoio che era molto frequente osservare nei cieli della zona. La località, ora completamente disabitata, nei suoi anni d’oro era un vivace centro arrivato ad ospitare circa cinquemila persone ed era attrezzata con abitazioni, una chiesa, uno spaccio alimentare, cimitero ed ospedale. Nel 1870 venne anche costruito il Palazzo della Direzione, su modello di un castello medievale e che dominava il resto dell’abitato. Il nomignolo “Il Castello” è quasi scontato: l’edificio resta in piedi ancora oggi ed stato ristrutturato nel 2001.

Scendendo verso il mare da Ingurtosu si incontra la località Naracauli, dove verso la fine dell’Ottocento venne costruita una laveria dall’inglese Lord Brassey. Grazie alla laveria Brassey, che era meccanica e quindi all’avanguardia per i tempi, Naracauli diventò il centro di lavorazione e produzione del minerale grezzo estratto dalla miniera di Ingurtosu. Il materiale lavorato veniva in seguito trasportato fino alla spiaggia con una piccola ferrovia e caricato sulle imbarcazioni per essere esportato. Mentre Ingurtosu era sede dei servizi e delle abitazioni della classe dirigente e impiegatizia, le residenze di Naracauli erano destinate a minatori, operai e alle rispettive famiglie.

Le località di Ingurtosu, Naracauli e Montevecchio fanno ora parte del parco geominerario storico ed ambientale della Sardegna, che raggruppa otto differenti aree dislocate nell’isola. Le diverse zone hanno avuto però un simile passato minerario in comune, poiché in Sardegna l’attività mineraria è stata fondamentale tra Ottocento e Novecento.

Il nome di Naracauli suonerà certamente famigliare ai fan dei Nomadi, che nel 1978 hanno pubblicato l’album Naracauli e altre storie. Il singolo Naracauli esprime amarezza e nostalgia per la mancanza di lavoro a causa della chiusura della miniera e, contemporaneamente, l’attaccamento viscerale ad una terra selvaggia e meravigliosa. Ascoltando la canzone, si riesce quasi a sentire la tiepida brezza estiva di quei luoghi sulla pelle.

Oh! Nelle sere d’estate

piangono i gatti e le stelle

dorme il gregge ma

il pastore no.

No

lui non riesce a capire

che gli han portato via il lavoro sai

e adesso la fame sui monti

lui

padrone dei monti

lui

prigioniero dei monti

ma una neve è

approdata stanotte.