Mombaldone: vecchio Piemonte

Mombaldone: vecchio Piemonte

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Fonte foto: Borghi più belli d'Italia

Tra Langa e mare, immerso nella Langa Astigiana, a 55 km da Asti, nel punto in cui si alternano vallate, orridi e strapiombi si trova Mombaldone: in comune del Piemonte attraversato dal torrente Ovrano che conta poco più di 200 abitanti.

Nel suo passato remoto, questo piccolo comune, vede sicuramente un’attività sul territorio da parte dei romani dato il nome, di origine latina, Mons Baldus. La sua posizione lo rende strategico perché a ridosso della Via Aemilia Scauri capace di mettere in connessione Savona e la Pianura Padana.

Il suo nome ci racconta anche che si tratta di un luogo a continuità di vita: Bald in germanico significa monte ed è proprio sul sito romano che viene edificato l’insediamento medievale.

Il dominio sul territorio da parte dei Longobardi inizia nel VI secolo e nel 991 inizia a comparire la documentazione relativa alla costruzione dell’abbazia di San Quintino.

Mombaldone diviene feudo nel 1209 e nel 1382 è Amedeo VI di Savoia a trovarsi insignito della carica di signore del feudo, l’autorità della famiglia reale diventa ufficiale nel 1531. Vista la sua posizione strategica non manca di tentativi di occupazione, nonostante i quali rimane comunque parte del Regno di Sardegna.

Vive anche un momento molto florido, fra 1700 e 1800, grazie all’introduzione della bachicoltura e tutto questo, ovvero tutta la sua storia, la si può leggere nell’alzato, fra le mura.

In questo luogo dove gli abitanti, che lo hanno attraversato nel tempo, hanno scelto di non alterarne mai le strutture e l’assetto urbano, regalando al mondo un paese incastonato in un paesaggio suggestivo con ben due borghi: uno medievale e l’altro ottocentesco.

Il borgo medievale è caratterizzato dalla cinta muraria ben conservata, proprio come la sua porta di ingresso ad arco acuto.
Entrandovi ci si trova davanti a una bella strada lineare, lastricata, che sembra dividere il paese in due metà, e lungo la quale si diramano svariate vie minori.

Le costruzioni al suo interno non presentano edifici monumentali di grande rilevanza ma gli edifici pubblici, così come le case anch’esse ben conservate, sono prevalentemente di pietra arenaria e, ad aumentarne la bellezza, ci sono graziosi villini cinquecenteschi.

Il borgo ha anche una parte misteriosa che culmina nel Palazzo della Fortezza, dove pare che convergano svariati passaggi segreti che in passato fungono da porto sicuro per arrivare ai cavalli in caso di attacco. Il Palazzo della Fortezza svolge un ruolo centrale ancora oggi poiché ospita al suo interno il famoso ristorante l’Aldilà gestito dai diretti discendenti dei Marchesi Del Carretto;  che ne sono i detentori dal lontano 1200.

Nella piazza principale, all’interno della chiesa settecentesca di San Nicola a pianta esagonale, si può ammirare un notevole organo ottocentesco progettato e realizzata dai maestri bottegai organari Fratelli Collino. Inoltre, fra agosto e settembre eventi quali concerti di musica popolare, classica e rievocazioni riescono letteralmente a catapultarci indietro nel tempo.

La somma di quanto avete letto fa sì che questo comune rientri fra i borghi più belli d’Italia.Inoltre ad oggi fa anche parte dei borghi sostenibili del Piemonte, questo vuol dire che non solo scegliendolo come meta potrete vedere un luogo suggestivo e ricco di storia e lo potrete fare sicuri di non stare danneggiando il nostro territorio.

Il lavoro a stretto contatto fra i 16 paesi che fanno parte della Langa permettono di avere un ventaglio di opportunità a disposizione: gite in bici, passeggiate, escursioni, canoa e la palla a pugno.

Sì avete letto bene, se passate da queste parti non fatevi mancare una partita di palla a pugno, lo sport tipico del luogo che per i liguri e i piemontesi ufficialmente si chiama Balon: mi raccomando, la o si pronuncia u! Si tratta di uno sport di squadra che trova le sue radici propri fra basso Piemonte e Liguria dove ancora oggi viene praticato a livello professionistico.

La storicità di questo sport è viva e si manifesta ancora nel rituale con il quale si protegge il pugno dei giocatori, questo infatti deve essere fasciato con svariate strisce di stoffa sulle quali viene infine applicato un pezzo di cuoio appositamente modellato.


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