San Gemini: il borgo medievale, le terme e l'Infiorata

San Gemini: il borgo medievale, le terme e l’Infiorata


Fonte foto: San Gemini Preservation Studios 

I più la conoscono per la famosa stazione termale e l’omonima acqua minerale. Ciò che non molti sanno è, invece, che San Gemini ha tanto altro da offrire ai visitatori: un centro storico elegante e ben conservato, un clima salubre, temperato, (una temperatura media annuale di 14 °C.) con inverni, quindi, relativamente freddi, estati calde, abbastanza soleggiate ma non particolarmente afose, e una serie di eventi programmati durante tutto l’anno. Sono questi gli ingredienti che ne fanno una splendida meta per una vacanza perfetta in ogni stagione. 

San Gemini è una cittadina umbra in provincia di Terni. Conta circa 4600 abitanti. Sorge in età medievale sul sito di una domus romana della seconda metà del I secolo a.C. I resti del complesso (visibili all’interno di un edificio in via del Tribunale) si trovano a breve distanza dall’antico percorso della via Flaminia, in posizione sopraelevata, e sono formati da diversi ambienti pavimentati con ricche decorazioni a mosaico. 

Risalgono a questo periodo anche i resti di una tomba rinominata Grotta degli Zingari, e quelli delle cisterne in Via del Tribunale.

Distrutta dai Saraceni, fu poi ricostruita e prese il nome di San Gemini, in onore del monaco siriano San Gemine, benefattore e patrono del borgo, che viene citato per la prima volta nel 1036, nell’atto di fondazione dell’Abbazia di San Nicolò.

A San Gemini si accede attraverso tre porte. La principale è la monumentale porta d’ingresso: Porta Romana, fatta erigere da Scipione Publicola di Santacroce nel 1723. Le altre porte sono Porta San Giovanni e Porta Burgi, da cui si accede alla parte medievale del borgo.

Il palazzo Canova, il Palazzo Comunale e il Palazzo Vecchio

Centro della vita cittadina è Piazza San Francesco in cui si trovano la fontana Gemine AstolfiPalazzo Canova e il Palazzo Comunale.

Nel centro storico si trova il maestoso Palazzo Vecchio o Palazzo del Capitano del Popolo realizzato tra il XII e il XIII secolo. La vicina Torre Esperia, con campanile a vela, orologio e campana originaria, risale al 1300. La facciata è esaltata da un grande arco a tutto sesto con una scalinata in pietra, e al primo piano è possibile ammirare una parete della sala centrale abbellita con il ciclo pittorico dei Lavori agresti.

Il museo Guido Calori, Il Geolab e Carsulae

Nel Rione Rocca, parte alta del borgo, un primo chiostro dell’ex convento di Santa Caterina ospita il Museo dedicato all’artista Guido Calori, mentre in un secondo ci sono due antiche cisterne romane.

Non può mancare una visita al Geolab, il Museo laboratorio di scienze della Terra, allestito nel vecchio ospedale di Santa Maria della Misericordia, e all’area archeologica della città romana di Carsulae, a soli 4 km da San Gemini.

Luoghi sacri

La più importante chiesa di San Gemini è il Duomo di Santo Gemine, edificato nel IX secolo e ricostruito nel 1800. All’interno sono custoditi un crocifisso ligneo del XV secolo, quattro tele seicentesche, e l’urna con le reliquie del Santo collocata sotto l’altare maggiore.

Le diverse fasi costruttive sono evidenti nella facciata della Chiesa di San Carlo, già Chiesa di S. Maria de Incertis (XIV-XV secolo), al cui interno conserva un ciborio con il dipinto della Madonna in trono con Bambino tra Santi e Angeli.

La Chiesa di San Francesco del 1200, affacciata sull’omonima piazza, ha un portale ogivale in legno di noce del XIII secolo e l’interno è decorato con affreschi quattrocenteschi.

La Chiesa di San Giovanni Battista del 1199, in Piazza Garibaldi, era in passato un battistero a pianta centrale. Qui si possono ammirare il portale romanico con mosaici decorativi, la tela della Madonna del Rosario sull’altare maggiore e la fonte battesimale del XVI secolo.

Risale, infine, all’XI secolo la suggestiva Abbazia di San Nicolò, appena fuori dal centro storico. Il portale è una perfetta copia dell’originale che oggi è esposto al Metropolitan Museum di New York.

Quello però che rende famosa San Gemini è la sua stazione termale. 

Le Terme di Sangemini si trovano alle pendici del comprensorio dei Monti Martani. Il grande parco termale di sei ettari, occupato in gran parte di macchia mediterranea, si trova un paio di chilometri fuori dall’abitato del centro cittadino, ad un altitudine collinare (380 metri di quota).

La celebre acqua minerale in bottiglia Sangemini che è oggi possibile acquistare anche al supermercato, ha origini piuttosto antiche: già agli inizi dell’Ottocento, infatti, le due fonti di acqua minerale presenti in zona (oltre la Sangemini, oggi, c’è anche l’acqua Fabia) attirarono l’attenzione degli amministratori locali, che fondarono il primo “stabilimento di imbottigliamento”, comprendente già allora tutte le fasi di lavorazione.

Le fonti Sangemini e Fabia rappresentano quindi un’importante risorsa termale ma anche, dal punto di vista storico, un raro caso di successo imprenditoriale perdurante nel tempo fino ai giorni nostri.

L’acqua termale di Sangemini è classificata come medio-minerale, bicarbonato-calcica e iposodica. Le sue caratteristiche salienti sono l’elevatissimo contenuto in calcio e l’elevato grado di assimilabilità delle sostanze contenute.

La principale indicazione terapeutica è relativa a tutte le situazioni e patologie che richiedono un’elevata assunzione di calcio (ad esempio osteoporosi, menopausa, età avanzata per ridurre rischio di fratture etc.) in contesti di intolleranza al lattosio o restrizioni alla dieta che impediscano l’assunzione di latte e latticini. È particolarmente indicata la somministrazione ai lattanti. 

A Sangemini si va per fare i trattamenti idropinici: è possibile bere le acque Fabia e Sangemini direttamente alla fonte passeggiando nel Parco Termale. La bibita delle acque minerali che sgorgano direttamente alle pendici dei Monti Martani è consigliata in loco in quanto la fruizione alla sorgente consente di mantenere intatte al massimo grado le sostanze minerali e terapeutiche disciolte. 
In coincidenza con il Corpus Domini, a Sangemini si tiene ogni anno la tradizionale infiorata. L’evento coinvolge l’intera cittadinanza, con il cui contributo vengono realizzati spettacolari quadri con i petali di fiori ed altri prodotti di origine vegetale.
La manifestazione trae origine dall’antica tradizione di ricoprire di fiori le strade della cittadina che venivano percorse dalla Processione religiosa del Corpus Domini. Oggi come allora, le varie composizioni artistiche segnano il percorso della processione che tradizionalmente viene aperta dal corteo dei bambini che hanno ricevuto la Prima Comunione nell’anno, seguiti dalla Banda cittadina, le Autorità Civili e Religiose.
La preparazione di questo evento richiede molti mesi passati a raccogliere fiori e foglie che vengono poi fatti essiccare e triturati a seconda delle necessità. Ciò consente ai gruppi di realizzare dettagli e sfumature di notevole bellezza e precisione, ma la passione e la cura che gli abitanti del posto ci mettono, lo rendono unico e speciale, amato da indigeni e turisti. 
Non ci resta che programmare un viaggio in quel periodo per goderne anche noi.