Sondalo: un luogo dove lasci il cuore

Sondalo: un luogo dove lasci il cuore

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Dal titolo si potrà già intuire che personalmente io qui ci ho lasciato il cuore, ma non lo dico solo perché ci sono nata, ma proprio perché questo luogo, per chi ama la montagna, la natura e le passeggiate è perfetto.

Nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio troviamo Sondalo, terra di quarzi, che permette ai suoi visitatori di riconciliarsi con il mondo e che grazie alla salubrità dell’aria, alla varietà del paesaggio naturale e alla particolare posizione geografica, ad una quota ottimale, al riparo da venti e correnti, la località dell’Alta Valtellina è da sempre una stazione climatica per la cura e il soggiorno. Tra le passeggiate che si possono fare a Sondalo, non può mancare la Val di Rezzalo, con il suo patrimonio di flora e fauna e gli esempi di architettura rurale, un vero e proprio museo a cielo aperto.

La sua storia

Sondalo è un comune valtellinese posto sul limite settentrionale dell’antico Terziere superiore di Valtellina, ai confini della contea senza conte, cioè della magnifica terra della Contea di Bormio, oggi comunemente chiamata alta Valtellina. Questo territorio fu frequentato fin da epoche remote e preistoriche, lo provano le celebri incisioni rupestri scoperti dall’archeologo Davide Pace sulla cosiddetta Rupe Magna di Grosio, nel 1966, che risalgono a quattro fasi preistoriche principali.

Nel territorio di Sondalo, venne rinvenuto nel 1884 un manufatto preistorico, un macinello a doppia impugnatura, ora conservato nel Museo Valtellinese di storia ed arte a Sondrio. La terra sondalina, pare sia poi stata colonizzata da popolazioni diverse in epoca pre-romana, probabilmente Leponzi e Celti, di cui restano tracce nella toponomastica, (lo studio scientifico dei nomi di luogo, considerati nei loro tipi di derivazione).

Cosa vedere a Sondalo

Il Villaggio Sanatoriale, quello che oggi è l’Ospedale “Eugenio Morelli”, (ospedale dove sono nata) è stato il più grande sanatorio in Europa per la cura della tubercolosi. Prima della cura antibiotica che debellò la malattia, i sanatori permettevano di ricoverare i malati, isolandoli in maniera confortevole per prevenire il contagio. Non può mancare poi, una visita al suggestivo centro storico del paese, tra abitazioni rustiche e chiese con incantevoli ed uniche opere d’arte e affreschi, attribuiti al pittore Giovannino da Sondalo.

Degno di nota sul piano architettonico, oltre al Villaggio Sanatoriale, il “liberty” di Pineta di Sortenna, ora casa di riposo per religiose. Sondalo offre inoltre, un moderno centro polifunzionale e una vita culturale molto attiva, fatta di conferenze, visite guidate ed eventi. Ma ora voglio farvi scoprire di più in merito al Museo dei Sanatori di Sondalo.

Il museo racconta la storia dei sanatori costruiti a Sondalo nella prima metà del Novecento per combattere la tubercolosi grazie all’aria pura e al sole delle Alpi. Una collezione di oggetti e immagini d’epoca testimonia la nascita e l’attività di quello che è stato il più grande sanatorio europeo, il Villaggio Sanatoriale di Sondalo, e degli altri storici sanatori sondalini.

Il percorso di visita si svolge nei locali dell’elegante edificio della portineria centrale, che un tempo erano destinati all’accettazione dei pazienti provenienti da tutta Italia.

Il museo dei sanatori di Sondalo, si trova all’entrata dell’Ospedale “Morelli”, nei locali che un tempo erano destinati all’accettazione dei pazienti. Il percorso museale è diviso in tre parti e, al suo interno, ricca è la collezione di oggetti e immagini d’epoca che testimoniano la nascita e l’attività dell’ex Villaggio Sanatoriale.

La prima parte del percorso è dedicata alla tubercolosi che, tra il XIX e XX secolo, assunse i caratteri di una vera emergenza sanitaria per fortuna in gran parte debellata negli anni Sessanta, grazie all’avvento degli antibiotici. La seconda parte del percorso è dedicata alla cura e ai sanatori, che erano costruiti per prevenire il contagio, promuovendo l’isolamento dei malati in maniera confortevole.

Architettonicamente queste strutture seguiva il criterio del funzionalismo e puntava sugli elementi naturali, ovvero, aria, luce e sole, come medicina per fortificare i malati e favorire la guarigione. L’ultima parte del museo invece, è dedicata al villaggio sanatoriale di Sondalo, attivo per 25 anni, dal 1946 fino al 1971, quando fu trasformato in ospedale generale. Qui potete visitare il sito ufficiale del museo.

Questo era solo un piccolo viaggio alla scoperta di Sondalo, che persino per me che ci sono nata è stato ricco di scoperte, che mi hanno fatta innamorare ancora di più di questo luogo. Sondalo ha tanto da offrire e merita davvero d’essere visitato.


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