Grazie ad un lavoro durato ben 8 anni, portato avanti dall’architetto Luca Esposito, storico della cartografia del Regno di Napoli e membro dell’associazione Archeoclub d’Italia, è stata riportata alla luce l’antica Via Regia delle Calabrie.
Si tratta di un itinerario di circa 180 km, iniziato nel 1778 per mano di Ferdinando IV e completato tra fine Settecento e inizi Ottocento. La strada va dalla Campania alla Calabria ed è stata percorsa per secoli da eserciti, funzionari di stato, aristocratici, viaggiatori del Grand Tour e personaggi storici. Le ricerche attestano, infatti, il passaggio di personaggi come Giuseppe Garibaldi, Carlo V d’Asburgo, Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat, il Cardinale Ruffo e tantissimi altri.
Data la sua importanza come via di comunicazione terrestre dell’Italia meridionale, può essere a buon diritto considerata la Napoli – Reggio Calabria dell’800.
Il lavoro di ricerca
Lo studio si è basato su una fedele ricostruzione cartografica e georeferenziata del tracciato della Via Regia delle Calabrie, così come compariva sull’antico Atlante del Rizzi Zannoni, successivamente posizionato sulle moderne viste satellitari.
A ciò va aggiunta un’attenta ricognizione dei luoghi e le interviste agli esperti di storia locale. Di grande interesse risultano, poi, le testimonianze di viaggiatori illustri che hanno percorso la strada tra Settecento e Ottocento e hanno raccontato luoghi e aneddoti diventando fonti storiche preziosissime.
Dalla ricerca emerge un meraviglioso paesaggio, in cui sorgono borghi dalle tradizioni antichissime, ponti settecenteschi, pozzi, palazzi, oasi naturalistiche, antiche taverne e stazioni di posta che hanno fatto la storia.
La prima parte dello studio, che riguarda il tratto Napoli – Castrovillari, è quella più completa di dettagli e documentazioni. La ricerca è stata raccolta nel volume dal titolo: “La Strada Regia delle Calabrie. Ricostruzione storico-cartografica dell’itinerario postale tra fine Settecento e inizio Ottocento, da Napoli a Castrovillari.” Il testo fornisce una chiave di lettura di territori poco conosciuti, ma attraversati dalla storia, in un’ottica di superamento delle numerose emergenze storico-naturalistiche e di valorizzazione culturale e turistica.
Fonte foto: Mercurion Hotspot
“Le prime 3 tratte dell’itinerario (anticamente denominate “poste”) riguardano il collegamento da Napoli a Salerno – ha dichiarato Esposito – dove notevole è la mole di notizie e documenti disponibili, in particolare sul celebre Miglio d’Oro, l’elegante tratto di strada tra Ercolano e Torre del Greco in cui si concentrano la maggior parte delle pregevoli costruzioni nobiliari settecentesche, più note come Ville Vesuviane. […] Ben più interessante si è rilevato il lavoro di monitoraggio da Eboli fino alle porte del Vallo di Diano e nei territori montuosi della Basilicata fino al confine con la Calabria, dove la ricerca ha evidenziato argomenti per diversi aspetti inediti, che hanno consentito di formulare suggestive ipotesi di ricostruzione”.
Il progetto dell’Archeoclub Italia
L’Archeoclub Italia ha intenzione di avviare un processo di riqualificazione in termini culturali e turistici di questo cammino affinché tutti possano conoscerne la bellezza, l’importanza culturale e la storia.
A tal fine, Vienna Cammarota, 72 anni, Guida Ambientale Escursionistica, ed Ambasciatrice di Archeoclub Italia, ha intrapreso, lo scorso 26 marzo, l’attraversamento a piedi della Via Regia delle Calabrie. La donna è partita da Serre, in provincia di Salerno, col proposito di attraversare e raccontare 22 borghi, lungo gli sterrati, le antiche osterie e gli uffici postali.
Fonte foto: Runnersworld.it
Il viaggio sarà l’occasione per incontrare sindaci, scolaresche, realtà locali, comunità di profughi e raccogliere le loro testimonianze. L’obiettivo è riaccendere le luci su questa parte d’Italia e chiedere al Ministero dei Beni Culturali che la Via Regia diventi un cammino turistico ufficiale.
Classe ’84, laureata in lingue straniere e discipline dello spettacolo. Ama il cinema, le serie tv, il teatro, l’arte e la scrittura. Indossa spesso gli occhiali da sole “per avere più carisma e sintomatico mistero”.
Ha scritto due fumetti (“I Voccapierto’s – Le Origini” e “I Voccapierto’s – Back to the Vocca”) e ogni tanto insegna quel poco che ha imparato in giro. Il resto del tempo aspetta che suo figlio si addormenti per leggere un libro.