Cactus Refill: la spesa per un mondo più sostenibile

Cactus Refill: la spesa per un mondo più sostenibile

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Fonte foto: Cactus Refill

Ormai nel nostro mondo il consumismo sta fagocitando sempre di più le nostre vite e rappresenta una seria minaccia al nostro ambiente. Accumuliamo rifiuti su rifiuti e, ammettiamolo, spesso non abbiamo nemmeno il coraggio di effettuare un vero e proprio cambio di stile di vita perché vediamo poche soluzioni al problema. Eppure, c’è chi questo passo lo sta facendo e sta anche riscuotendo un discreto successo.

Vi presento Rocio Cruz Jimenez, fondatrice di Cactus Refill, che fornisce un servizio di spesa a domicilio. La particolarità di questa azienda? Le confezioni sono a rendere!

Hai voglia di presentarti e di presentare la tua attività?

Il mio nome è Rocio e sono co-fondatrice di Cactus Refill, azienda che effettua la spesa a domicilio. Ho fondato questa attività con il mio compagno Valentino. Abbiamo iniziato a lavorare su quest’idea l’anno scorso e nello stesso periodo ho iniziato a frequentare un Master di Primo Livello in Green Energy and Sustainable Businesses a Bologna. Infatti avevo da un po’ l’idea di fondare un mio business basandomi su una nostra esigenza personale. Eravamo già clienti di botteghe sfuse, ma nel nostro territorio non ce ne sono molte e questo mi creava diverse difficoltà. All’epoca ero dipendente di una carpenteria e le botteghe presso cui mi rifornivo erano troppo scomode da raggiungere, soprattutto se consideravo i miei orari di lavoro, il traffico e anche le esigenze di mia figlia. Parlando con Valentino, abbiamo pensato a un’attività di spesa con vuoti a rendere, come già viene fatto con l’acqua e le bibite.

 

Cactus Refill - Box

Fonte foto: Cactus Refill

Puoi spiegare esattamente come funziona Cactus Refill?

Cactus Refill è principalmente un’attività online. Vendiamo prodotti secchi e a lunga conservazione conservati in recipienti di vetro, con vuoto a rendere. Abbiamo scelto il vetro nonostante il suo peso e la sua fragilità perché è un materiale riciclabile al 100%. Anche il tappo è riutilizzabile al 100%, essendo fatto in acciaio inox.

Alcune persone hanno contestato l’utilizzo del vetro perché per fare una bottiglia di vetro si utilizza più energia rispetto a quella per fare una bottiglia di plastica. Tuttavia, una bottiglia di plastica, se fatta secondo il ciclo corretto, può essere riutilizzata al massimo per sette volte ed è stato constatato a livello scientifico che nel corso del tempo la plastica perde qualità. Una bottiglia di vetro può potenzialmente durare all’infinito e le sue caratteristiche rimarrebbero comunque intatte. Inoltre, è un materiale neutro e non rilascia contaminazioni di alcun tipo sui prodotti.

Con Cactus Refill abbiamo unito l’aspetto tradizionale del vuoto a rendere con una filosofia più moderna.

Come si può intuire abbiamo voluto fare una scelta molto specifica e a 360 gradi, quindi non solo aiutando l’ambiente ma puntando a cibo salutare per noi. Molti nostri prodotti sono a basso contenuto glicemico, alcuni sono anche senza glutine. Avremmo potuto mettere qualsiasi tipo di cibo dentro alle confezioni di vetro, anche se con pochi nutrienti, ma il nostro motto è: “Tu pensa a mangiare sano, noi pensiamo al resto”.

Passiamo all’aspetto più sentimentale: come vi siete sentiti quando vi hanno fatto il primo ordine?

È stato molto emozionante. Ho fatto io la prima consegna e sentivo la stessa emozione di un bambino al primo giorno di scuola. Continuavo a chiedermi “chissà cosa penseranno i clienti, si troveranno bene?”. È andato tutto benissimo e abbiamo ricevuto dei buonissimi feedback.

Chi ha continuato a usufruire dei nostri servizi ha potuto constatare una diminuzione dei rifiuti a casa sua, grazie alla nostra filosofia del vuoto a rendere. Inoltre i nostri clienti hanno constatato che il cibo che noi vendiamo è di buona qualità. Abbiamo fatto diversi assaggi dai nostri fornitori per poterla garantire ai nostri clienti.

Secondo la tua esperienza, c’è un cambiamento in atto sulla consapevolezza ecologica?

Secondo me sì. Siamo in una fase di transizione, anche se sembra una parola quasi abusata. Lo stato delle cose però è questo. Per avviare Cactus Refill abbiamo effettuato dei sondaggi in cui chiedevamo che tipo di soluzioni si potevano impiegare per diminuire i rifiuti. Abbiamo ricevuto moltissime risposte diverse, ma da quasi tutte si capiva che le persone sono molto consapevoli del fatto che esiste un problema di rifiuti. Certo, tra l’essere consapevoli e agire c’è un oceano di differenza e non tutti sanno bene come muoversi.

Per fare un esempio, i prodotti che vendiamo possono risultare un po’ più costosi della media, ma organizzandosi si può scoprire in realtà di non avere bisogno di acquistare molte cose e la spesa andrebbe calando naturalmente con il tempo, insieme alla quantità di rifiuti.

Inoltre manca la consapevolezza di quello che mangiamo. Questa mancanza finisce con il creare una contraddizione, per cui una persona potrebbe desiderare di mangiare prodotti esclusivamente italiani, però non riesce a rinunciare a cibo prodotto all’estero, come le banane o il caffè.

Ovviamente non chiediamo di effettuare queste rinunce a tutti i costi, ma cerchiamo di puntare a una maggiore consapevolezza su quello che mangiamo e, soprattutto, sulla nostra salute.

Avendo fatto diversi mercatini ho interagito con molte persone e ho notato che siamo in molti a soffrire di intolleranze. Non solo, sta aumentando sempre di più l’incidenza del diabete a livello mondiale, tanto che nel giro di poco tempo diventerà la terza causa di morte.

Tutto questo mi ha fatto pensare che c’è un forte bisogno di fare quel passo in più per cambiare mentalità e curare di più il nostro benessere, ed è quello che voglio promuovere con Cactus Refill.

Quali sono i vostri prossimi passi?

Il nostro primo anno ci è servito come riscaldamento. Di recente abbiamo ampliato le spedizioni, portandole in tutta Italia, e puntiamo a promuovere un’alimentazione che sia più possibile vicino al naturale e fatto in casa. Ci è stato chiesto di puntare a cibi pronti e viste le esigenze di moltissime persone sarebbe una proposta sensata, infatti abbiamo qualche zuppa nel nostro negozio, ma vorremmo anche aiutare gli altri a usare la loro inventiva e a non perdere la capacità di cucinare qualcosa per loro stesse e la loro famiglia. Il benessere passa anche da queste piccole cose, dopotutto.

E voi che ne dite? Vi va di provare a fare una spesa più sostenibile?


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