Rossa, saporita, genuina e un po’ bistrattata da chi si preoccupa troppo delle conseguenza “sociali”: la cipolla rossa di Tropea è uno tra i tanti vanti delle materie prime IGP italiane apprezzate in tutto il mondo. Conosciamola insieme!
Le origini della cipolla rossa di Tropea
La Calabria è la terra che ha dato i natali a questo ortaggio unico nel suo genere tanto da guadagnarsi il titolo di “Oro rosso di Calabria”. La allium cepa, per chiamarla con la sua nomenclatura latina, è una varietà di cipolla che si pensa sia stata introdotta in Calabria dai Fenici, precisamente tra Nicotera, nel vibonese, e Campora San Giovanni, nei pressi di cosenza per poi svilupparsi lungo tutta la fascia del Mar Tirreno. Gli importanti scambi commerciali che vedevano protagonisti la popolazione Fenicia avevano già reso questa cipolla importante merce di scambio ma sarà sotto il dominio borbonico che avrà inizio il suo periodo di massima produzione, richiesta anche nell’estremo nord europa fino poi ad essere esportata oltre oceano a partire dal 1900.
Una piccola curiosità storica sulla cipolla: la sua affermazione in Italia fu molto difficile. Gli antichi nobili romani non riuscivano ad apprezzarne l’odore e avevano relegato questo ortaggio ai soldati. Quando Plinio il vecchio ne Naturali Historia ne descrisse categorie e benefici che poteva darne una consumazione regolare, la sua fama iniziò a migliorare!
Come riconoscere la vera cipolla di Tropea
È d’uopo specificare da subito che non tutte le cipolle rosse sono di Tropea e spesso non tutte le cipolle commercializzate con questo nome sono veramente della qualità calabrese. Per il consumatore una tutela e soprattutto una sicurezza sull’acquisto è data dalla presenza del bollino IGP (indicazione geografica protetta) presente su tutte le confezioni dell’originale cipolla. In commercio ci sono tantissime varietà di cipolle rosse ma badate bene alla descrizione in etichetta: in Italia è obbligatorio apporre la certificazione laddove l’alimento lo possieda.
Il colore rosso della cipolla di Tropea è dato dalla forte presenza di antocianine. Una delle particolarità di questa cipolla è data dalle sfumature del suo gusto che dipendono dalla zona in cui è stata coltivata. La vicinanza dal mare, umidità, temperatura e caratteristiche del terreno sapranno dare a ogni cipolla un sapore completamente diverso. Infine la sua forma unica a “trottola”, un po’ allungata ai lati e paffuta al centro, la rendono ineguagliabile.
Le proprietà
Non si può negare che la cipolla, così come tutti gli altri ortaggi della categoria allium, non siano propriamente favorevoli alla vita sociale. La composizione chimica di questi ortaggi comprende una forte componente odorosa che permane oltre il processo digestivo. Non c’è scampo, dunque. L’unica soluzione è mangiare cipolle in compagnia per condividere questo piccolo inconveniente. Accantonato questo, la cipolla è un vero toccasana per la salute e il suo consumo nelle giuste dosi non può che donare beneficio al corpo. Ecco una lista dei benefici associati alla varietà di Tropea: è afrodisiaca, antisettica, anestetica, diuretica, cura i reumatismi, il mal di testa, gli ascessi, le verruche, i foruncoli, le emorroidi, favorisce la secrezione biliare, evita raffreddore e influenza, emolliente, antiasmatica, antisclerotica, regola il tasso di colesterolo nel sangue, contro il diabete e le punture di insetti, allontana il rischio tumorale e preserva dall’invecchiamento. Da provare, no?
Idee in cucina
L’uso in cucina della cipolla rossa di Tropea è variegato. Il primo modo per consumarla è cruda tagliata sottile, a condimento dei piatti. Ottima su una pizza, magari abbinata a bufala e pomodorini oppure conservata sott’aceto e servita come contorno. Non mancano poi idee di sformatini, gratin, condimenti per pasta: insomma, la cipolla rossa di Tropea è un plus per moltissimi piatti da sperimentare, provare e gustare!
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.