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Ad un occhio meno esperto i medaglioni dorati e gratinati disposti ordinatamente in teglia che compongono gli gnocchi alla romana possono sembrare tutto meno che “gnocchi”, visto il loro aspetto di morbidi dischetti.
Ma questo piatto, di origine laziale e divenuto famoso in tutta Italia tanto da diventare una tra le ricette base della nostra cucina, conserva in sé la tradizione, la cultura di un popolo e l’amore per i sapori semplici che da secoli incantano il palato. Quello che serve per preparare gli gnocchi alla romana sono ingredienti semplici: semolino, latte, burro, uova, formaggio e pecorino in un’amalgama tanto semplice quanto goduriosa una volta sfornata.
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Ricetta e variante degli gnocchi alla romana
La ricetta classica degli gnocchi alla romana, molto diversi dagli gnocchi alla sorrentina, vuole che si ponga sul fuoco 1 litro di latte con sale, pepe e una grattata di noce moscata fino al suo bollore, momento in cui a fuoco spento, con l’aiuto di un cucchiaio, si aggiungono a pioggia 250 grammi di semolino, 2 tuorli, 100 grammi di parmigiano e 50 grammi di burro fino ad ottenere un impasto compatto. Da qui si può decidere se stendere il composto e ricavarne dei dischetti con un coppapasta oppure dargli una forma a “salamino” e ricavare gli stessi affettandolo. I dischi ottenuti vanno poi riposti in una teglia in maniera ordinata e leggermente sovrapposti, cosparsi di pecorino e burro e cotti in forno a 180° per 15 minuti più 5 minuti finali di grill per conferire la deliziosa crosticina.
Esistono diverse varianti alla classica ricetta degli gnocchi alla romana: c’è chi cosparge i dischetti con del sugo al pomodoro o ragù, chi inserisce formaggi e salumi tra i dischetti per renderli più saporiti oppure chi preferisce una versione vegana sostituendo il latte vaccino a quello di soia non zuccherato e omettendo le uova. In qual si voglia versione, questo piatto ben si addice sia a pranzo che a cena, è facile e veloce da preparare e grazie al suo sapore delicato ma saporito riesce quasi sempre a conciliare tutti i palati.
Gnocchi alla romana: son davvero laziali?
I lettori più attenti si saranno forse chiesti come burro e parmigiano possano riferirsi ad una ricetta considerata laziale, dato che questi due ingredienti non erano troppo diffusi anticamente nella regione. Per molto tempo gli esperti di storia della cucina si sono domandati se non ci potessero essere influenze nordiche nel piatto ma a porre fine alla discussione ci ha pensato Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana moderna, che nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” li ha inseriti tra i 7 piatti dichiaratamente romani aggiungendo anche:
«Questi gnocchi, che io ho modificato e dosati nella seguente maniera, spero vi piaceranno come sono piaciuti a quelli cui li ho imbanditi. Se ciò avviene fate un brindisi alla mia salute se sarò vivo, o mandatemi un requiescat se sarò andato a rincalzare i cavoli.»
Alla tua, dunque, Pellegrino!
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.