Ormai, l’emergenza climatica è sotto gli occhi di tutti. Fra le sue maggiori cause, ci sono indubbiamente gli allevamenti intensivi del bestiame. Questi sono infatti fra le principali cause di degrado di terra e acqua, di perdita di biodiversità e della deforestazione. È quindi necessario trovare un’alternativa che sia più ecosostenibile.
Che alternative abbiamo?
Un’alternativa agli allevamenti tradizionali potrebbe essere l’agricoltura degli insetti: questa ha infatti bisogno di un fabbisogno di acqua e di spazio molto minori. In alcune culture, mangiare gli insetti è la norma ma, per culture più vicine alla nostra, mangiare grilli e vermi può essere difficile da concepire, anche se i più curiosi si stanno già avvicinando a quella che potrebbe essere l’alimentazione del futuro.
A causa però di un’incompatibilità con le abitudini alimentari di molte persone, si stanno considerando alternative agli insetti: un esempio è la carne prodotta in laboratorio, con la quale si potrebbe avere, infatti, un buon risparmio di acqua e di spazio senza però compromettere il gusto. Tuttavia, coltivare carne di manzo, maiale o pollo potrebbe addirittura richiedere ancora più energie e risorse degli allevamenti intensivi.
La soluzione ideale potrebbe essere fondere queste due opzioni e aggiungere ad essa la modifica genetica: in questo modo avremmo carne d’insetto cresciuta in laboratorio e nutrita con piante geneticamente modificate per la massima crescita, nutrizione e sapore.
Fonte foto: InsettiDaMangiare.com
“Rispetto alle colture di mammiferi, aviari e altre cellule di vertebrati, le colture di cellule di insetto richiedono meno risorse e un controllo ambientale a minor consumo energetico, poiché hanno minori richieste di glucosio e possono prosperare in una gamma più ampia di condizioni di temperatura, pH, ossigeno e osmolarità. Inoltre, le alterazioni genetiche necessarie per la produzione su larga scala sono più semplici da raggiungere con le cellule di insetto che sono attualmente utilizzate per la produzione di insetticidi, farmaci e vaccini“. Così segnala la Rubio, una studiosa di alimentazione alternativa.
Nonostante il potenziale di questa eventuale nuova frontiera dell’alimentazione, la carne d’insetto coltivata in laboratorio non è ancora pronta al consumo, quindi manca ancora la conoscenza di un fattore importante per i consumatori, ovvero il sapore. Sarà buona o meno? A quanto pare, lo scopriremo in futuro.
Residente a Matera e laureata all’Università del Salento in Lingue, Culture e Letterature straniere, le mie più grandi passioni sono musica, film e serie tv e sono anche gli argomenti su cui scrivo di più. Amo questi argomenti così tanto che li discuto anche in un canale youtube
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