In genere, qualsiasi ristorante ha un organico più o meno stabile, o comunque senza troppi ricambi (salvo tragici imprevisti) per quanto riguarda gli chef. Tuttavia, un noto ristorante stellato americano, conosciuto come The Lord Stanley, fa da eccezione. Infatti, in questo posto gli chef cambiano continuamente, e ce ne sono sempre di diversi!
Come mai questa particolarità? Sarà dovuto alla fuga immediata degli stessi chef? Non vengono retribuiti oppure vengono fatti sparire per poi essere restituiti al mondo reale previo riscatto? No! Nulla di tutto questo! Cerchiamo di capire le motivazioni “celate” dietro questo ricambio costante e continuo andando a conoscere la storia e le caratteristiche del Lord Stanley.
Fonte: reportergourmet.com
Un po’ di storia
I proprietari del locale, Rupert e Carrie Blease, dopo aver passato una vita a lavorare in diverse realtà della ristorazione tra Europa e Stati Uniti, decidono di trasferirsi a San Francisco nel 2010, per poi aprire cinque anni più tardi (più precisamente nel giugno 2015) la loro attività, chiamandola The Lord Stanley.
Già l’anno successivo, il ristorante riceve la prima Stella Michelin e si posiziona al terzo posto tra i migliori ristoranti in America (secondo Bon Appétit). Per non farci mancare niente, The Lord Stanley diventa anche la destinazione vinicola più all’avanguardia di San Francisco, nonché l’unico ristorante raffinato della città a servire vini naturali.
La coppia, comunque, dallo scorso settembre, ha “rinnovato” il proprio locale, annunciando che avrebbe ospitato Turntable, mutando così il nome in Turntable at Lord Stanley. Cosa vuol dire esattamente? Ecco, questo cambiamento è stato l’innovazione più unica di sempre: in questo modo, il locale invita periodicamente degli chef emergenti di fama mondiale, dando loro l’opportunità di esprimere il loro talento e portando a tavola ogni genere di sapori.
Carrie e Rupert Blease (Fonte: sfchronicle.com)
Chef sempre diversi
L’idea di invitare nella cucina del Lord Stanley degli chef sempre diversi è nata come conseguenza alla pandemia, che ha costretto la maggior parte di noi a ripensare l’idea del viaggio alla quale siamo sempre stati abituati. Basti pensare che perfino i due proprietari, prima del Covid, amavano viaggiare in giro per il mondo.
Così, grazie a Turntable è possibile, in un certo senso, intraprendere un viaggio attraverso i sapori e i prodotti di ogni parte del mondo, ma restando “a casa” (in California, a San Francisco). Ciò sarà possibile in base a chi sarà “ospite” in cucina.
Il primo appuntamento ha visto operare ai fornelli la chef Micaela Najmanovich, la quale gestisce un locale a Buenos Aires, chiamato Anafe. La sua presenza porterà sui tavoli del Lord Stanley tutta l’esperienza di Micaela, la quale ha trascorso molto tempo in Thailandia e in Vietnam, e porterà anche un pizzico delle sue origini ebraiche.
I prossimi chef che metteranno piede nel ristorante saranno sempre di provenienza argentina, e saranno rispettivamente Julio Martin Baez, titolare di Julia; Mercedes Solis, proprietaria di Cafè San Juan, e Narda Lepes, che gestisce Narda Comedor. Tutti i locali si trovano a Buenos Aires.
fonte: discovertock.com
Questa è stata la dichiarazione di Carrie Blease a proposito di Turntable:
“Tutti abbiamo dovuto reinventarci e farci forza durante la pandemia, abbiamo dovuto radunare le nostre risorse per andare avanti. Penso che questo periodo ci abbia fatto riflettere su ciò che le persone cercano in un’esperienza culinaria, oltre al semplice cibo. Turntable darà l’opportunità a tutti di fare nuove avventure pur rimanendo a San Francisco.“
Classe 1996. Sono appassionata di molte cose, tra cui la fotografia.
Nasco in un borgo del Centro Italia e quando ne ho la possibilità faccio dei piccoli viaggi (o gite fuori porta, come preferite) nei luoghi più disparati della mia terra, ossia proprio l’Italia Centrale.
Quella di Hermesmagazine è la mia prima esperienza in assoluto da pubblicista; dietro le quinte ho curato, insieme ad altre persone, i testi di alcuni articoli per il sito leviedelcinema.it (Rassegna del film restaurato che si tiene non molto lontano da casa mia). Nel tempo libero gestisco una piattaforma personale in cui ho catalogato i miei scatti in giro per il Centro Italia (e non solo) e in cui scrivo qualcosa riguardo i miei spostamenti.