La minestra maritata è un piatto saporito tipico della tradizione campana, che viene servito in genere durante i pranzi delle feste e nel periodo invernale.
Perché maritata? Il nome ha a che fare con il fatto che la minestra è preparata con un mix di carne e verdure, che si “maritano”, ovvero si sposano perfettamente tra di loro creando una minestra ricca e saporita.
Fonte foto: vesuvio1970.it
Varianti della minestra maritata
La ricetta della minestra maritata campana ha molte varianti: ogni città ne ha una versione diversa…e addirittura ogni famiglia! Nonostante ciò, ci sono però delle regole imprescindibili, come il contrasto tra verdure dolci e amare che deve essere perfettamente bilanciato. Altrimenti, non è un matrimonio!
Mentre a Napoli la minestra maritata è preparata con piedino di maiale, bietola e scarola, nella zona di Benevento la si preferisce con aggiunta di cicoria e frattaglie di maiale condite con aglio, finocchietto e leggermente piccanti. A Caserta invece si aggiungono volentieri broccoli neri, verza, spinaci e salsiccia fresca. Insomma, ce n’è per tutti i gusti!
Origini della minestra maritata
La minestra maritata sembra essere un piatto molto antico, addirittura presente nei menu degli antichi romani. Nel corso del tempo molti ingredienti sono cambiati, in base alle disponibilità e reperibilità. La ricetta originale infatti prevedeva erbe spontanee, frattaglie o scarti della carne, ed era quindi molto grassa, mentre ora è stata “alleggerita” con l’utilizzo di tagli più magri.
Una seconda ipotesi vuole che la minestra maritata giunga dalla Spagna: solo nel XIII secolo venne importata nel Regno di Napoli la olla podrida, una zuppa dalla preparazione simile alla minestra campana. Entrambe le versioni potrebbero essere vere, e chissà che la moderna minestra maritata non sia un mix delle due tradizioni.
Preparazione della minestra maritata
Ingredienti
- 450 gr di cotenna di suino
- 300 gr di salsiccia di maiale napoletana
- 600 gr di costine di maiale
- 500 gr di piedino di maiale
- 1 costa di sedano
- 1 cipolla
- 1 carota
- 600 gr di cavolo nero
- 600 gr di scarola
- 500 gr di cicoria
- 500 gr di bietola
- olio extravergine d’oliva q.b.
- parmigiano grattugiato q.b.
- sale e pepe q.b.
La minestra maritata napoletana ha due varianti: quella tradizionale con piedino di maiale e quella “light” solo con pollo, o gallina a seconda delle preferenze. Qualsiasi tipo di carne scegliate, va bollita con carota, sedano e cipolle. Il brodo che ne risulta va poi filtrato e fatto raffreddare, in modo che il grasso presente si solidifichi sulla superficie. Durante l’attesa, la carne va spolpata e tagliata a dadini.
Quando il brodo è freddo, dopo aver eliminato il grasso va fatto bollire. A questo punto il brodo è pronto per accogliere cime di rapa, bietola, scarola, cavolo nero e cicoria, già tagliate. Dopo una ventina di minuti si può aggiungere la carne al brodo, cuocere per altri 10 minuti et voila, la minestra maritata è servita, ben calda e condita con un filo d’olio e una spolverata di parmigiano.
La minestra maritata si accompagnava in passato con gli “scagliuozzi”, ovvero triangoli di polenta fritta, mentre ora è più comune servirla con i crostini.
Buon appetito!
Eterna indecisa e vagabonda, mi sono laureata in Lingue e poi in Economia, studiando tra Italia, Spagna e Francia. Ora divido le mie energie tra il lavoro in ambito export, Hermes Magazine e il mio blog The Worldwide Journal. Oltre a scrivere e organizzare compulsivamente viaggi e gite, leggo parecchio. Ho un debole per i soffitti affrescati, l’est del mondo e i cactus.