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Avete mai sentito parlare della torta tenerina? Che la vostra risposta sia sì oppure no, oggi ne conoscerete le romantiche origini e scoprirete come prepararla con le vostre mani. Dolce tipico di Ferrara, la ragione del suo nome è facilmente intuibile. Ha infatti una crosticina leggermente croccante ed un cuore morbido, ed il suo sapore al cioccolato lo rende perfetto per grandi e piccini più golosi. La sua storia, poi, le fa prendere anche il nome di “torta degli innamorati”. Siete curiosi di sapere perché?
Un dolce romantico
Le sue origini, come già detto, sono ferraresi. Proprio nella città emiliana venne cucinata per la prima volta. Qui viene chiamata anche “torta taclenta”, che in dialetto significa “appiccicosa”. Venne dedicata alla regina Elena Petrovich di Montenegro e creata a sua immagine e somiglianza, in quanto era una donna dolce e tenera. Proprio come la torta, insomma. Ma per quale motivo è chiamata anche “torta degli innamorati”? Perché all’epoca, nel 1896, lei e il re Vittorio Emanuele III si sposarono, coronando il loro sogno d’amore.
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Come prepararla
Preparare questo dolce buonissimo è davvero semplice e sono necessari anche pochi ingredienti. Ecco cosa ci occorre.
Ingredienti
- 200 grammi di cioccolato fondente
- 200 grammi di zucchero a velo
- 4 uova
- 1 bustina di vaniglia
- 150 grammi di burro
- 1 cucchiaio di fecola di patate
Procedimento
Facciamo fondere a bagnomaria o nel forno a microonde il cioccolato fondente. Aggiungiamo poi poco per volta burro, zucchero a velo, fecola e uova. Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati, versiamo il tutto in una tortiera imburrata. Mettiamo in forno preriscaldato a 160°C per almeno 35 minuti. La nostra torta sarà pronta quando si sarà formata una crosticina che caratterizza la tenerina. Il suo cuore, come già detto, dovrà mantenersi morbido. Una volta sfornata, completiamo la nostra torta con una bella spolverata di zucchero a velo. Ecco fatto, pronta per una golosa merenda oppure, perché no, una buona colazione per iniziare al meglio la nostra giornata. Buon appetito!
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.