È uno dei personaggi più discussi del panorama italiano dalla 69esima edizione del Festival di Sanremo, nel 2019, ogni sua apparizione in qualche programma televisivo è un’occasione per far parlare di sé; alcuni lo amano, altri lo trovano altamente sopravvalutato (per la cronaca, anche la sottoscritta). Parliamo di Achille Lauro, che dai tempi di Rolls Royce sembra essere diventato un’icona di stile, emblema dello scandalo e della trasgressione, soprattutto per chi non ha mai visto un concerto di Madonna o di Marilyn Manson.
Proveniente dalla scena trap, pare si sia dedicato poi – a suo dire -a generi come il punk e il metal, poi al pop, poi una mescolanza non ben precisabile di tutti questi, aggiungendo un po’ di citazioni sparse qua e là: ecco che l’ascesa di Lauro ( nome completo Lauro De Marinis) lo porta quest’anno a partecipare all’Eurovision, dopo la vittoria di Una voce per San Marino.
Ma non è questo il luogo per discutere della sua carriera o della sua presunta bravura, bensì della sua importante partecipazione al progetto The Circle. Vediamo di cosa si tratta.
Musica e sostenibilità
Negli ultimi anni molti artisti si stanno interessando con grande sensibilità e curiosità alle tematiche dell’ ambiente e della sostenibilità. In primo piano attori come Leonardo Di Caprio, nominato nel 2014 Ambasciatore di pace per il clima, o Cate Blanchett , volto dell’Australian Conservation Foundation.
E certamente il mondo della musica non può restare indifferente a queste tematiche, infatti numerosi musicisti e interpreti sono costantemente impegnati a fronteggiare i problemi ambientali, soprattutto per ridurre le emissioni di CO2 durante i loro concerti; tra questi spiccano ad esempio Massive Attack, Coldplay, Radiohead, The 1975, Childish Gambino, Billie Eilish, Brian Eno, Pearl Jam e tanti altri provenienti dalle vecchie e dalle nuove generazioni di artisti.
Anche in Italia sono da menzionare alcuni celebri musicisti. Tra questi Piero Pelù, il quale si definisce ambientalista nella vita quotidiana e nel suo brano del 2019 “Picnic all’inferno” ha campionato un discorso di Greta Thunberg, dicendosi colpito dalla sua determinazione.
C’è poi Zucchero, il quale da tempo abita in una fattoria a Pontetremoli, a stretto contatto con la natura e con gli animali, producendo tutto a chilometro zero; tra l’altro anche il bluesman emiliano ha dichiarato la sua ammirazione per la giovanissima attivista svedese che riesce a trascinare le nuove generazioni a manifestare in piazza per il loro futuro.
Da citare anche Jovanotti, con il patto siglato con il WWF in occasione del suo ultimo tour sulle spiagge italiane, il Jova Beach Party, con la promessa di lasciare i litorali più puliti di come li aveva trovati (anche se ci sono state delle controversie a riguardo).
Achille Lauro nuovo socio di The Circle
Con questa notizia, anche Achille Lauro entra nel novero degli artisti attenti alle problematiche ambientali che deteriorano la nostra realtà. Già proprietario della società di famiglia De Marinis Srl, ha deciso di dedicarsi all’agricoltura sostenibile. E lo fa entrando come socio di The Circle.
Ma cos’è esattamente “The Circle”? Si tratta di un’azienda romana che vende prodotti derivati dal più grande impianto di acquaponica d’Europa (un sistema di agricoltura e allevamento di pesci sostenibile).
Nel dettaglio, la startup fondata dai biotecnologi Valerio Ciotola, Simone Cofini, Lorenzo Garreffa e il marketer Thomas Marino, è un sistema innovativo a ricircolo in cui l’acqua, grazie all’uso di una o più pompe, viene prelevata da una vasca nella quale vengono allevati i pesci. Filtrata e depurata, questa irriga le radici delle piante contenute all’interno di torri verticali brevettate dall’azienda e, infine, ritorna nella vasca di allevamento.
Fonte: mangiabevi.it
Questo tipo di tecnologia ha il vantaggio di recuperare tutta l’acqua che le piante non hanno assorbito, riducendo del 90% il consumo di acqua per chilo di prodotto. In più, garantisce una maggiore resa e una maggiore velocità di crescita delle piante coltivate e non fa uso di erbicidi e fertilizzanti, bensì solo di materiale organico prodotto dai pesci per il loro nutrimento.
In una nota della società stessa viene annunciata per il 2023 la realizzazione di un nuovo impianto di 5.000mq semi-automatizzato a Roma, e inoltre si legge:
“In soli 4 anni The Circle (www.thecircle.global) è diventata la più estesa azienda agricola acquaponica del continente e ha messo in piedi un progetto che contribuisce a risolvere le più spinose problematiche ambientali, tra cui la mancanza di terra e di acqua e la necessità di produrre più cibo in meno spazio.“
Che ben venga quindi la realizzazione di un sogno, quello di combattere il cambiamento climatico e gli sprechi in agricoltura attraverso il lancio in Italia di un business che funziona alla grande.
E mi auguro che l’esempio di Achille Lauro (anche se non musicalmente parlando) venga seguito da altri, consolidando sempre più il legame tra arte e sostenibilità ambientale.
Qui il suo ultimo singolo, con cui parteciperà all’Eurovision.
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.