Fonte foto: pagina Twitter the Queer Sound
Renato Zero festeggia il suo compleanno il 30 settembre e in questa occasione vogliamo ricordare le sue esibizioni più iconiche, quelle che hanno sicuramente segnato il panorama musicale italiano dagli anni ’70 ad oggi. Un percorso musicale ed artistico che possiamo sintetizzare con la frase di una delle sue note canzoni.
Il mio indirizzo è la follia
Buon Compleanno Renato Zero
Il 30 settembre è il compleanno di Renato Zero e noi abbiamo deciso di festeggiare la giornata con un focus sulle sue performance. Il motivo è semplice. Renato Zero non è un semplice cantante.
Renato Zero è un artista che ha saputo non solo cantare le sue canzoni ma interpretarle in maniera unica. Nessuna canzone di Renato Zero può essere cantata senza che inevitabilmente non si ripeta il suo modo di camminare o il suo modo di cantare.
Utilizzando una metafora harrypottiana potrei direi che ogni canzone di Renato Zero è un horcrux: in ogni sua canzone c’è un frammento della sua anima che non è possibile separare, perché c’è qualcosa di magico che le tiene assieme.
Le esibizioni più iconiche di Renato
Quanto detto fino ad ora non è un’esagerazione. Chi ama Renato Zero sa benissimo che ascoltarlo solo è come scoprire la sua magia al 70%. Se lo si vuole vivere appieno, lo si deve vedere! Solo vedendo le sue esibizioni riesci toccare con mano la sua magia, quella che lo ha reso celebre e insostituibile. Un artista più che un cantante, che con la sua esuberanza è riuscito ad andare contro corrente a regalandoci poesia e, bisogna dirlo, riuscendo a sdoganare tanti concetti considerati ancora oggi taboo.
Mi vendo
Siamo nel 1977 e Renato Zero decide di canta “Mi vendo” in uno studio della RAI. Il look che sceglie è una tuta aderente leopardata, capelli scioli e voluminosi e rossetto lucido sulle labbra. La performance sorprende tutti e anche i più sconvolti restano ammaliati dal giovane Renato Zero. Lui è un vortice. Ogni tanto si ferma, si gira di lato e fissa la telecamera, come fanno le modelle in posa per uno scatto. “Il mio indirizzo è la follia” canta Renato dopo pochi minuti. Un rifugio da cui non smetterà mai di attingere.
Il Triangolo No
Come tutti i testi degli esordi di Renato Zero anche “Il Triangolo No” è una canzone provocatoria, in cui non si parla solo di sesso ma persino di un triangolo amoroso. Renato Zero decide di non lasciare nulla di incompreso e nella sua esibizione decide di indossare una tuta gialla, i cui unici elementi ben visibili sono dei triangoli verdi pieni di brillantini posizionati uno in mezzo alle gambe l’altro sul didietro, tanto come dice lui “la geometria non è un reato”. Una performance esuberante, gioiosa, che riesce ad eliminare del tutti i taboo e la pudicizia che gira intorno all’argomento sesso, che a’ sex education spostate proprio.
La Fregata
Tra le esibizioni più iconiche non possiamo dimenticare “La Fregata” a Fantastico negli anni ’80. Renato è il capitano di una nave militare, ma invece di camminare marciando ha una camminata decisamente femminile. Un gioco basato sui doppi sensi, che culmina nel ritornello: “quando c’è l’alzabandiera sono fiera di me”. Per la prima volta in televisione e sulla Rai si mostra un capitano che è decisamente lontano dal macho, guerriero, impostato che fa parte degli stereotipi legati al mondo militare.
Nei giardini che nessuno sa
Dopo aver ricordato le esibizioni più esuberanti di Renato Zero passiamo invece ad una performance che è una vera e propria poesia. Nei Giardini che nessuno sa è una canzone dove Renato Zero riesce ad interpretare le fragilità dell’uomo con quella forza delicata, che solo lui riesce a cogliere ed esprimere. In questa esibizione tratta da un concerto lui è un albero radicato nella terra, immobile, fino a quando la musica diventa speranza e allora lui si libera e inizia a ballare con il corpo di ballo. Impossibile non emozionarsi.
Il cielo
Concludo la mia personalissima classifica delle più belle performance di Renato Zero con l’esibizione della canzone “Il Cielo” fatta durante il live del 2004 “Figli del sogno”. Ho scelto di concludere con questa perché sono sicura sia un po’ il manifesto di tutti i sorcini veri e perché è qui che Renato Zero spiega il suo rapporto con la follia.
In questa performance Renato Zero è una stella, fino a quando non si stacca dalla struttura e come una stella cadente raggiunge i fan fisicamente. Nell’avvicinarsi al pubblico aggiunge al testo queste parole:
Questo mondo, così… Così stanco!
Dell’amore che vuoi…, Dell’amicizia che rincorri da sempre!
Dipingiamolo di noi…! Di noi, zerofolli! Di noi, zeromatti!
A voi che basta un sorriso…, Una stretta di mano…,
E a me che basta dirvi…… Vi amo!!!
Come una girandola di fuochi d’artificio, la follia di Renato Zero continua a girare emettendo sfumature sempre diverse. Una follia che non mette a rischio la nostra incolumità ma che ci lascia divertiti ed ammaliati. È una follia sana che ci permette di sognare e di credere che un futuro migliore possa esistere. Quella follia che ci serve per percorrere strade poco battute ma dove possiamo trovare la nostra vera espressione, per il semplice fatto che quella è la nostra strada ed è li che possiamo vivere veramente a pieno la nostra vita. Una follia coraggiosa, sana e allegra che ci ricorda di vivere al massimo, di vivere da zerofolli.
Laureata in lingue, sono approdata nel bellissimo mondo della comunicazione e marketing. La mia storia preferita da piccola era L’isola del Tesoro e da grande porto ancora dentro di me quella smania di scoprire mondi nuovi e di percorrere strade poco battute, qualità che trasferisco anche nel mio lavoro. Da maggio 2020 sono sbarcata in Hermes Magazine, dove in qualità di editor ho l’occasione di poter condividere le mie scoperte ed interessi. Siete pronti a venire con me nella mia prossima avventura?