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E così anche X Factor è giunto al termine. L’ennesima edizione del talent targato Sky ha proclamato ieri sera il vincitore, tale Baltimora, Edoardo Spinsante all’anagrafe, ventenne di Ancona che si è conquistato il podio contro ogni pronostico, persino il suo.
Sì perchè a quanto pare, non solo Baltimora stesso ha espresso un palese disappunto appellando la sua vittoria come “priva di senso”; leggendo la tweetcronaca con tanto di hashtag #XF2021, durante la serata live dal Forum di Assago non si contavano i sostenitori di un ragazzino biondo platino, dal nome metà minuscolo, metà maiuscolo. Sembrava di essere su MSN, quando l’essere cool era decretato dal font e dai ghirigori del nickname.
Io, che da inizio X Factor 2021 avevo appreso passivamente alcuni nomi “interessanti” tra i concorrenti, continuando accuratamente ad evitare ogni appuntamento settimanale e facendo un agilissimo slalom tra i feed Instagram e Facebook il giorno seguente, mi imbatto nella prima ed ultima serata del talent facendo zapping vecchia maniera tra i canali tv.
Accetto la sfida e rimango sintonizzata su Canale8. Cosa c’è di meglio di giudicare artisti o pseudotali sentiti per la prima volta, senza avere info nè sull’evoluzione artistica nè tantomeno sulla persona e sul suo passato quasi sempre strappalacrime? Carica di aspettative, mi metto comoda sul divano e mi godo lo spettacolo.
Gli ospiti internazionali e non
Coldplay e Måneskin, questi gli ospiti per la finale. Se all’annuncio dei primi alzo le spalle e sbuffo rassegnata allo spettacolo superpop tutto coriandoli e Corea di una band invecchiata malissimo (Chris Martin è convinto del contrario, qualcuno dovrebbe farglielo presente), all’entrata dei vincitori di Sanremo, Eurovision e classifiche internazionali, faccio un balzo in avanti, per scrutarli, capire se il tour mondiale li abbia cambiati, se Mick Jagger e il posticino che ha riservato loro sul suo account Instagram li abbia fatti andare “fuori di testa” (cit) davvero.
Eccomi a cercare eventuali punti di debolezza ed eccomi ancora a non trovarne. Il palco è loro, il pubblico anche, conquistato a suon di stage diving (le fan avranno potuto apprezzare ancora più da vicino Damiano). Cosa vuoi dire a questi quattro ragazzi romani. Sanno suonare e sanno fare il loro lavoro. Il pubblico al Forum in visibilio e forse anche quello da casa.
Ludovico Tersigni, il presentatore
Lo conosciamo tutti, o quasi, per le serie italiane Netflix di successo (ha spopolato tra il pubblico teen, a cui rivelo di appartenere non senza vergogna). La scommessa di portare sul palco di X Factor un attore giovane di bell’aspetto è stata rischiosa. Tante le possibilità che potesse essere la nuova rivelazione di Sky, altrettante che non andasse come si sperava.
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Ecco, al Forum di Assago Ludovico Tersigni ha confermato di non essere all’altezza del suo predecessore. Cattelan aveva sì alle spalle una lunga carriera televisiva e radiofonica, ma aveva anche abituato il pubblico ad un certo tipo di hosting, carismatico, pronto e divertente. Il nuovo Cattelan verrà riconfermato per il prossimo anno? Io non credo.
I finalisti
Quarta posizione – Fellow: una meteora durata una manche. Fatale il duetto con il suo coach Mika. “Underwater”, la canzone scelta, probabilmente non ha reso giustizia alla particolarissima e profondissima voce che ti aspetteresti da chiunque tranne che da Federico Castello, un giovane fanciullo dalla folta capigliatura riccia.
Terza posizione – Bengala Fire: ammetto, li avevo già ascoltati precedentemente e già mi avevano conquistata. Ieri sera con Mario&co il palco sembra aver fatto un viaggio spaziotemporale: per quella decina di minuti (la band affermerà essere stati i più belli della loro vita), Milano e il forum assumono le sembianze di un locale londinese del 2006 o giù di lì, tutto fumo, birra e pogo sfrenato. A partire dal duetto con Manuel Agnelli, con la cover dei Cure Inbetween days, i Bengala Fire trascinano, convincono, divertono. Una coverband che scimmiotta l’accetto british diranno alcuni, ma hanno tutte le carte in regola per ritagliarsi uno spazio in una nuova era britpop.
Seconda posizione – gIANMARIA: biondino, faccia pulita, con una buona dose di strafottenza e malinconia nello sguardo. Sembrerebbe uno dei tanti usciti dai talent, ma al suo Best Of ha mostrato versatilità e credibilità interpretando in pochi minuti Vasco, De Gregori, e “Io sto bene” dei CCCP Fedeli Alla Linea. Non è da tutti e infatti si vociferava da qualche giorno che la vittoria fosse sua senza se e senza ma.
Il vincitore
Baltimora, arrabbiato mentre canta, sbalordito quando vince. Incredulo al momento della proclamazione, prende il microfono e dice che “non ha senso“. L’inedito orecchiabile, già te l’immagini in rotazione radiofonica. Bravo è bravo e lo ha dimostrato in tutte le manche vinte. C’è da capire se post talent lo sarà abbastanza da poter rimanere ancora nelle casse delle radio e nelle playlist Spotify.
Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.