Fonte foto: profilo Facebook Vasco Rossi
Vasco Rossi e Marracash in un singolo insieme. Chi lo avrebbe mai detto? Due generi musicali opposti, rock e rap, due cantanti appartenenti a due generazioni tanto diverse, che si fondono per dare vita ad una nuova canzone. Questo è ciò che accade quando tra due artisti c’è una grande stima reciproca. Dopo che Marracash ha chiesto al Kom la base della sua “Gli angeli” per introdurla in un suo brano, tra i due è nata una bella amicizia. Che ha portato un’idea grandiosa. Ecco dunque che è nata “La pioggia alla domenica”, uscita il 25 marzo e che sta già avendo un enorme successo.
Un modo per mettere a tacere tutti coloro che credono che uno stile musicale debba per forza annullarne un altro. Dimenticando che invece la musica è dalla notte dei tempi condivisione, unione e fratellanza. In questo caso più che mai. I due cantautori hanno infatti voluto unire le loro doti artistiche anche e soprattutto per uno scopo molto nobile. Il ricavato del singolo sono devoluti a Save The Children, per i bambini che stanno rischiando la vita in Ucraina.
Il significato del testo
Un brano che parla di un amore finito, paragonando quel dolore e quella confusione a quel che purtroppo sta accadendo in Ucraina.
Ehi, ma di che segno sei?
Che non va mica bene, sai
Con tutta quella confusione che hai
Dai, decidi adesso cosa vuoi
Ho già capito che la vita, sì, è solo tua
Ho già capito, niente compromessi e ipocrisia
Perché hai deciso di azzerare tutto
La password del tuo cuore
I sogni che non so perché non hai mai fatto
E gli errori che tu, che ti senti giù
Che dove si va? E come si fa?
Che non si arriva e non si parte
Come la pioggia alla domenica
Come un Natale che non nevica
E neanche la TV
Ehi, lo vedi come sei?
Ti prendi troppo seriamente, sai
È meglio se sorridi, take it easy
Sì, la vita non è mica facile
Che cerchi sempre di capire
E non mi lasci mai dormire
E io che non ne posso più
Perché ho capito che non mi diverto
Perché non ha più senso un aeroplano senza un aeroporto
Fonte foto: profilo Facebook Vasco Rossi
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.