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« Mentre il mondo cade a pezzi
Mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini
Tornerò all’origine
E torno a te, che sei per me l’essenziale. »
Così ci faceva sognare 10 anni fa Marco Mengoni con L’Essenziale, brano che decretò la sua vittoria al Festival di Sanremo 2013 e che segnò un punto di svolta importante per la sua carriera. Ed è proprio in occasione di questo decimo anniversario che il cantante ha deciso di tornare sul palco dell’Ariston, di nuovo in veste di concorrente, in gara con gli altri 27 artisti italiani.
A 34 anni Mengoni è in gran forma, come lui stesso afferma in un’intervista a IoDonna “Sto in grazia di Dio”, e finalmente si sente pronto per affrontare con un approccio più consapevole e maturo la grande kermesse dedicata alla canzone italiana.
Cosa sappiamo del nuovo brano?
“Due Vite” si preannuncia un brano che non passerà inosservato. Dopo il suo ultimo album “Materia (Terra)” in cui Mengoni si addentrava nel suo territorio privilegiato, fatto di musica afroamericana, blues e gospel ma anche di musica elettronica, l’estratto sanremese pare sia una ballad dalla forma insolita, sia dal punto di vista strumentale che da quello vocale.
Brano che è stato curato da Marco Mengoni stesso, insieme a Davide Petrella e Davide Simonetta, sembra sia stato realizzato proprio su misura per le caratteristiche vocali dell’interprete, il quale sa ormai manovrare uno stile canoro personalissimo e potrà sfruttare tutti i colori e la profondità della sua splendida voce.
“Sicuro è che finirò per lasciarci le corde vocali” (fonte IoDonna ), ha scherzato Mengoni in vista delle sue performances virtuosistiche.
Il significato di “Due Vite”
Il testo di “Due Vite” suggerisce la narrazione di un incontro, che avviene casualmente tra due persone e che viene raccontato attraverso la metafora dell’incrociarsi di due pianeti nell’ Universo.
La casualità è data proprio dalle infinite possibilità che due entità possiedono in uno spazio così immenso e in un tempo così breve che è quello della vita.
Ed è qui che arriviamo al nucleo centrale del brano, che invita oraziescamente a cogliere l’attimo, a godersi un momento che potrebbe rivelarsi unico e irripetibile. Come due pianeti che si allineano e sono “i soli svegli in tutto l’Universo”, ma che dopo essersi incontrati potrebbero perdersi di vista, perché “ Se questa è l’ultima canzone, poi la luna esploderà”.
Attraverso una descrizione fatta di immagini quotidiane, “Il caffè col limone contro l’hangover” o anche “un libro sul pavimento in una casa vuota”, il testo di Due Vite sembra fare anche un riferimento simbolico all’apprezzamento delle piccole cose di ogni giorno, che aiutano a fare ordine nel grande caos della vita. Come recita una parte del brano:
« Spegni la luce anche se non ti va
Restiamo al buio avvolti
Solo dal suono della voce
Al di là della follia che balla in tutte le cose ».
Un'apparizione di Marco Mengoni insieme a Filippo Scotti, Sanremo 2022. Foto: Vanity Fair
Testo completo di Due Vite di Marco Mengoni
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
E non conosco ancora bene il tuo deserto
Forse è in un posto del mio cuore
Dove il sole è sempre spento
Dove a volte ti perdo
Ma se voglio ti prendo
Siamo fermi in un tempo così
Che solleva le strade
Con il cielo ad un passo da qui
Siamo i mostri e le fate
Dovrei telefonarti
Dirti le cose che sento
Ma ho finito le scuse
E non ho più difese
Siamo un libro sul pavimento
In una casa vuota
Che sembra la nostra
Il caffè col limone
Contro l’hangover
Sembri una foto mossa
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
A gridare un po’ di rabbia sopra un tetto
Che nessuno si sente così
Che nessuno li guarda più i film
I fiori nella tua camera
La mia maglia metallica
Siamo un libro sul pavimento
In una casa vuota
Che sembra la nostra
Persi tra le persone
Quante parole
Senza mai una risposta
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse e gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi
Spegni la luce anche se non ti va
Restiamo al buio avvolti
Solo dal suono della voce
Al di là della follia che balla in tutte le cose
Due vite guarda che disordine
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
Due vite
Guarda anche il significato di Splash di Colapesce e Dimartino.
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.