Fonte foto: icelandairwaves.is
Dopo quattro lunghi anni di silenzio finalmente abbiamo qualche notizia sul nuovo album di Björk, l’inconfondibile voce proveniente dall’Islanda.
Il nuovo album di inediti sarebbe l’ideale successore di “Utopia” ( 2017) e non ha ancora né un titolo né una data d’uscita; ma siamo a conoscenza di alcuni importanti dettagli trapelati durante una recente intervista concessa ad un’emittente televisiva, in occasione delle performance con orchestra che la cantante islandese sta tenendo all’Harpa Hall di Reykjavik.
La Pandemia e l’ispirazione
Björk ha parlato di come il periodo del lockdown, paradossalmente, l’abbia ispirata. Infatti, avendo trascorso l’ultimo anno e mezzo nella terra natia, l’artista si è detta fortunata per i numeri contenuti che il Covid-19 ha prodotto rispetto ad altri Paesi nel mondo e ha affermato:
“Questi 18 mesi di pandemia sono stati un gran bel periodo per me. Mi sono svegliata tutti i giorni nel mio letto, stupita di quanto focalizzata e calma fossi. Non mi sentivo così spensierata da quando avevo 16 anni. Noi islandesi siamo stati fortunati, ce la siamo cavata piuttosto bene rispetto ad altre Nazioni che hanno dovuto affrontare condizioni ben peggiori”.
Poi, a proposito dei brani la cantante ha detto: “Questo è un disco fatto per persone che hanno fatto del proprio soggiorno una disco-club durante i mesi di lockdown… Molte canzoni viaggiano sugli 80-90 beat per minuto e la ragione è piuttosto banale: quando cammino, lo faccio a questa velocità”.
Björk , recentemente impegnata sul set di The Northman di Robert Eggers con la figlia Ísadóra Bjarkardóttir Barney (insieme ad una scia di attori importanti come Ethan Hawke e Nicole Kidman), ha lasciato intendere di essere a buon punto con la lavorazione dell’album, ma non si è sbilanciata sulle tempistiche legate alla pubblicazione.
Non resta che prepararsi psicologicamente alla prossima “creatura” di questa mente sofisticata e geniale, che sicuramente non mancherà di stupirci.
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.