Ci sono artisti che per la loro predisposizione a temi d’attualità e per il loro coraggio di esporsi dentro e fuori dal palco tracciano un solco dentro di te, fatto di note, sapori, volti ed emozioni. Artisti che della denuncia sociale ne hanno fatto un campo di battaglia utilizzando l’arma più potente e fendente: la parola. La politica, le classi operaie, il distacco dalla realtà dei potenti. L’importanza di amare e rispettare il nostro pianeta. L’avversione per la guerra. Queste sono solo alcune delle tematiche affrontate nel corso della sua carriera, costellata di suoni elettronici e sperimentali. Sto parlando del visionario Roger Waters, musicista e voce dei Pink Floyd, band che ha sovvertito le regole della musica e ispirato tutti i gruppi seguenti.
Il fondatore e autore di molti dei celebri brani capolavoro del gruppo, dopo aver scritto album come The dark side of the moon, nel 1985 decise di separarsi dalla famiglia musicale di origine per cominciare un percorso musicale da solita. Waters mantiene da sempre un legame affettivo particolare con l’Italia, terra nella quale suo padre perse la vita nel corso della seconda guerra mondiale. L’evento traumatico assieme alle proprie esperienze personali farà di lui un convinto pacifista. Tale atteggiamento è dimostrato anche in un altro capolavoro dei Pink Floyd, The Wall. Pubblicato nel 1979 ed ispirato alla vita di un musicista che si aliena dal mondo circostante, costruendo appunto un muro, per non farsi scalfire dalla sofferenza. L’album contiene tra le altre Another brick in the wall, brano manifesto, associato in seguito alla caduta del muro di Berlino.
Il prossimo anno, Waters ha annunciato un nuovo tour che stando alle ultime dichiarazioni potrebbe essere il capitolo conclusivo della sua carriera artistica. Dai suoi canali social ufficiali si leggono indiscrezioni che non lasciano spazio a dubbi, tra le quali “Could be his last hurras” (potrebbere essere il suo ultimo grido). Il tour sarà il recupero del tour previsto per il 2020 e inizierà il 6 luglio 2022 con la data di Pittsburgh.
Waters ha fatto tappa in Italia l’ultima volta 3 anni fa con il tour Us+Them. In quell’occasione ho avuto l’onore di partecipare personalmente ad una delle date, quella svoltasi a Bologna. Nonostante conoscessi solo in parte gli album anche per una questione “anagrafica”, ho assistito al più bello spettacolo dal vivo che si possa immaginare. Scenografia, luci, elementi gonfiabili che hanno invaso i partecipanti avvolgendoci da ogni prospettiva e usando ogni senso. I concerti di Waters sono esperienze di vita, durante i quali è possibile emozionarsi di fianco a persone di età completamente diversa, entrare in empatia con la sfera emozionale dell’autore che non risparmia intermezzi e riferimenti biografici molto delicati. È possibile gridare alle ingiustizie e dissentire contro i capi di Stato, come fece parlando di Trump, Berlusconi e Putin. Si entra in un mondo ideale in cui le note si accompagnano al moto terrestre, urlando pezzi dalle sonorità psichedeliche come Atom earth mother.
E a fine concerto, quando sei colmo di adrenalina e triste per la fine dell’evento, potrebbe ancora accadere una sorpresa. Potrebbe arrivarti addosso una pioggia di con su scritto “Resistance”. Quale miglior esortazione per chi vive il nostro periodo?
Sociologa calabrese con specializzazione in sviluppo del territorio, particolarmente interessata ai temi delle aree interne e della loro valorizzazione e ripresa economica.
Con questi obiettivi ho creato Let’s CA, una piattaforma che racconta il territorio dal punto di vista paesaggistico, culturale e associativo. Ne portale si supportano le piccole realtà, pubblicando costantemente le esperienze da vivere nella Locride e nell’Area Grecanica. Di recente insieme ad altri soci è stata costituita l’Associazione di promozione sociale Let’s Ca – Andiamo in Calabria, che porta avanti i valori nati da questo percorso.
Su Hermes scrivo di svariati temi, anche se prediligo gli argomenti di experience ed di arte.