Un’estate al mare, un tormentone estivo atipico

Un’estate al mare, un tormentone estivo atipico


Se vi dicessimo Un’estate al mare, a cosa pensereste? Scommettiamo che vi mettereste a gridare a squarciagola il ritornello dal ritmo irresistibile del mega successo portato alla ribalta dalla mitica cantante Giuni Russo.

Ma dietro questo tormentone estivo piuttosto atipico si nascondono parecchie curiosità che pochi conoscono.

L’autore del brano

Siamo certi che vi stupirà scoprire che l’autore di questo brano conosciutissimo è uno dei più grandi maestri della musica italiana: Franco Battiato, che ha composto Un’estate al mare insieme al violinista Giusto Pio, suo storico collaboratore.

Com’è possibile che un cantante noto per una musica raffinata e a tratti sperimentale abbia ideato una canzone che ha avuto un successo clamoroso, al punto da rimanere in classifica da agosto a novembre del 1982?

A dire il vero, Un’estate al mare è un tormentone dal carattere piuttosto anomalo; lo si può capire fin dalle prime note, visto il tono piuttosto malinconico dell’incipit, che non evoca subito le atmosfere soleggiate che ci si aspetterebbe in una hit dell’estate.

Un’estate al mare, un tormentone estivo atipico

Fonte foto: wikipedia.org

Si tratta in realtà di un divertissement, una sorta di presa in giro delle canzoni più in voga nel periodo estivo dei primi anni ‘80, che Battiato si è concesso affidando l’interpretazione alla voce eccezionale di Giuni Russo. La canzone si concentra su ciascuno dei cliché legati all’estate (sole, mare, la pelle profumata con l’olio di Tahiti), ma racconta la storia di una prostituta che, per dimenticare per qualche istante le difficoltà della propria vita segnata dagli ostacoli, fantastica su come sarà felice quando andrà in spiaggia, farà il bagno al largo e vedrà da lontano gli ombrelloni.

Giuni Russo, una delle migliori voci italiane

Franco Battiato descrisse Giuni Russo con parole di apprezzamento belle e azzeccate, che coglievano alla perfezione l’intensità della sua voce inimitabile:

Mi colpì la sua voce straordinaria, la vitalità con cui cantava, la sua potenza vocale che andava di pari passo con la sua sensibilità musicale.

Giuni Russo, un’artista che aveva compiuto studi lirici, poteva contare su un’estensione vocale di quasi cinque ottave. In questo brano ci ha regalato il meglio di sé. L’inizio è cantato in un’ottava bassa, all’apparenza semplice, ma esplode ben presto, quando la protagonista della canzone lascia spaziare la fantasia verso l’estate allegra e liberatoria che si godrà, in un ritornello trascinante in cui la voce di Giuni si inerpica verso note inarrivabili per i comuni mortali.

Un’estate al mare, un tormentone estivo atipico

Fonte foto: wikipedia.org

Vi lasciamo con un’ultima chicca legata a questo brano: forse non ci avete fatto caso, ma il finale della canzone, in cui si sentono le grida festose di un gabbiano, non è una registrazione o un effetto creato in studio, ma la voce vera e propria di Giuni Russo, che era capace di spingersi a un tale virtuosismo da saper imitare le strida di questi uccelli marini.

Se non ci credete, vi consigliamo di vedere le sue esibizioni dal vivo. Siamo certi che rimarrete stupefatti dalla naturalezza con cui questa straordinaria cantante sapeva sfoderare una voce unica.