“L’uomo dietro il campione”: così Diodato racconta Baggio

Fonte: Sky tg24

Il 14 maggio è stato diffuso sulle piattaforme streaming L’uomo dietro il campione, l’ultima fatica musicale di Diodato. È il brano principale della colonna sonora di Divin codino, il biopic dedicato a Roberto Baggio, il più grande calciatore italiano di tutti i tempi, di cui, un po’ di mesi fa, avevo scritto un articolo che potete leggere qui. Il brano è raffinato, dal ritmo incalzante e dall’arrangiamento fresco, mai banale, anzi è il perfetto abito per un testo che racconta in maniera puntuale la storia della carriera di Roberto Baggio mescolata a quella dell’uomo, sempre pronto a rialzarsi dopo una caduta, sempre pronto a ripartire dopo una sconfitta.

“Ho pensato al filo del destino di ognuno di noi – spiega Diodato – a quello di uno dei più grandi campioni di sempre e a quanto la sua determinazione lo abbia indirizzato verso un infinito pieno d’amore.“

Il video della canzone riprende la vita del campione vicentino a partire dall’infanzia in cui – nella sua cameretta e con una palla di carta e scotch – tira un rigore immaginario e mima l’esultanza del proprio idolo, passando per le sue prodezze ai Mondiali USA del 1994, viste dalla televisione di un bar, fino alla sua partita d’addio a San Siro, trasmessa dalla tv del salotto di un appartamento; lo stesso video termina con una partita a calcio balilla tra Diodato e Roberto Baggio.

Quella di Diodato non è l’unica canzone dedicata al Pallone d’Oro 1993: nel 2001 Lucio Dalla aveva composto Baggio Baggio, contenuto nell’album Luna Matana, nel 2008 Tiziano Ferro aveva scritto Alla mia età, e poi ci sono dei riferimenti come Da quando Baggio non gioca più, contenuto in “Marmellata #25”, di Cesare Cremonini, oppure Ci vuole coraggio nel ’94 a essere Baggio in “Scrivile Scemo” dei Pinguini Tattici Nucleari.

 

Breve bio di Diodato

Nato ad Aosta nel 1981, ha vissuto a Taranto per poi trasferirsi a Roma, dove ha frequentato il Dams. Ha esordito nel mondo musicale nel 2007, pubblicando un EP autoprodotto. Nel 2013 esce con l’album E forse sono pazzo, discreto successo, nello stesso anno ha l’onore di aprire i concerti del cantante Daniele Silvestri. L’anno successivo partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Babilonia, classificandosi secondo dopo Rocco Hunt; vince anche il premio MTV Italia Award nella categoria Best New Generation.

Nel 2018 ritorna a Sanremo in coppia con Roy Paci e insieme duettano la canzone Adesso. Nel 2020 avviene la consacrazione: trionfa nella settantesima edizione del Festival di Sanremo, con Fai rumore, vincendo anche il Premio Mia Martini e quello della Sala stampa.

Sempre nello stesso anno ha vinto il David di Donatello per la migliore canzone originale con Che vita meravigliosa, colonna sonora del film La dea fortuna; lo stesso brano ha vinto anche il Nastro d’argento, sempre come migliore canzone originale e  il premio Soundtrack Stars Award alla Mostra del Cinema di Venezia.

La vita di Roberto Baggio oggi

A 17 anni dal suo ritiro, Roberto Baggio è un personaggio ancora molto amato; la sua fama, ma soprattutto la sua popolarità è ancora intatta, nonostante abbia abbandonato definitivamente le scene calcistiche. Dopo aver appeso le scarpette al chiodo era rimasto nell’ambiente, diventando presidente del settore tecnico della Federcalcio, ruolo da cui si è dimesso nel 2013. “Non ci tengo alle poltrone” aveva dichiarato tempo dopo in un’intervista “Il mio programma di 900 pagine, presentato a novembre 2011, è rimasto lettera morta, e ne traggo le conseguenze”, come a voler sottolineare il declino del calcio italiano.

Adesso, lontano dal campo, vive ad Altavilla Vicentina con la moglie Andreina e i tre figli e si dedica all’agricoltura alla caccia e al buddismo “Faccio la cosa più bella” esclama felice “sono a contatto con la natura, faccio dei lavori che mi danno grande soddisfazione. Mi accontento delle cose piccole ma sono quelle più belle, più vere alla fine”.

 

“Potrà sembrarti un’esagerazione ma pure quel rigore a me ha insegnato un po’ la vita”