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Secondo le indiscrezioni nel 2023 sarà inaugurato il complesso termale cittadino più grande in Italia. Si troverà a Milano, precisamente in zona San Siro presso le ex scuderie De Montel. Proprio lì, a 290 metri sotto terra, sono state scoperte infatti delle sorgenti di acqua sulfurea. Esse verranno sfruttate per dare vita a quello che a lavori ultimati si chiamerà Teatro delle Terme. Siete pronti a trascorrervi dei meravigliosi giorni nel più totale relax?
“Il progetto coniuga la volontà di preservare gli edifici storici delle scuderie con le potenzialità offerte dalla presenza di acque termali nel sottosuolo”, ha spiegato l’architetto Giancarlo Marzorati. Il quale ha vinto il concorso internazionale Reinventing Cities, che ha lo scopo di riqualificare alcune aree del comune di Milano. Ciò che più è piaciuto di questo progetto è il fatto che sarà creato nel rispetto dell’ambiente. L’energia sarà infatti prodotta grazie al fotovoltaico e ai pannelli solari termici.
Cosa sappiamo per il momento
Il Teatro delle Terme sarà veramente immenso, con i suoi 8.000 metri quadrati di superficie. Qui verranno costruite saune, aree relax e naturalmente piscine. Comprenderà 800 metri quadrati tra vasche interne ed esterne, ed esse sfrutteranno l’acqua sulfurea. Se poi vi state domandando quante persone potrà ospitare, è presto detto: la capienza massima è di ben 600 vacanzieri.
La struttura sfrutterà i due piani delle ex scuderie, che saranno ristrutturati a dovere. Al piano terra sono previste le vasche dove ci si potrà rilassare. Al secondo piano vi saranno invece le sale d’incontro dove si riuniranno le associazioni di quartiere.
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Non più solo partite di calcio, gare di atletica e concerti, quindi. A partire dal 2023 nel quartiere di San Siro, già famoso per la presenza dello stadio Giuseppe Meazza, ci si potrà anche godere una vacanza all’insegna del relax. Un progetto meraviglioso per riportare in vita un luogo abbandonato della città meneghina. Noi non vediamo l’ora, e voi?
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.