Imprenditorialità locale e coraggio di scommettere nel periodo pandemico

Il periodo storico attuale è come sappiamo costellato da chiusure di ogni tipo, che spesso portano con sé una sconfitta morale oltre che uno sconforto economico. Nell’ultimo anno i dati sull’economia sono in netto peggioramento e ciò che è più difficile conquistare da parte degli imprenditori, è la capacità di riporre fiducia nei propri progetti.

Vorrei soffermarmi ad analizzare un termine che spesso si dà per scontato: l’imprenditorialità. Cos’è? Come la si apprende? Rispondere a questa domanda non è facile, ma nel corso dell’articolo proverò a citare quello che definirei come un caso esemplare.

Erroneamente lo si accosta al puro profitto, al guadagno del potente sulle spalle dei suoi sottoposti. A ben vedere si tratta della capacità di condurre allo sviluppo economico, di crescere utilizzando conoscenze, competenze, abilità e una grande dose di rischio.

Questi termini descrivono perfettamente il lavoro svolto da Francesco e Monica, un giovane imprenditore e una commercial manager che in uno dei luoghi più periferici d’Italia hanno deciso di investire, anche stavolta. Ci troviamo a Bovalino, nella provincia di Reggio Calabria, una delle più inesplorate, rurali e meravigliose terre di questa nostra Italia. Qui per investire bisogna essere creativi e tradizionali allo stesso tempo; immedesimarsi nelle esigenze della clientela non è semplice e i due protagonisti lo sanno bene, ma ciò non li ha fermati.

Tra strade statali, terre assolate e mare cristallino, si trova un piccolo ma importante centro commerciale che dà quasi l’idea di una piazza sia per le dimensioni esigue, sia per l’idea di “casa” che esprime. Non un centro commerciale alienante, ma una piccola isola. Qui, c’è qualcuno che ha costruito il futuro accostando tanti piccoli tasselli e creando qualcosa di innovativo per forme e qualità dei prodotti. Dalle idee di Francesco e Monica e dal lavoro dei loro dipendenti è nata l’esigenza di esprimere la difficoltà e la speranza di questo periodo, in tutti i suoi contrasti. Allora perché non accostare all’apertura di un nuovo store (W&W Concept Store) il restyling di uno store già presente e far passare il messaggio in modo diretto sin già dall’ingresso?

Così i due decidono di coinvolgere un’amica comune, Ambra, architetto e artista per passione nella realizzazione di due grandi pannelli (2,70 x 2,70) che fungono da vetrina. Si tratta di due opere di arte contemporanea, realizzate con maestria e colori acrilici che raffigurano tematiche attuali. Uno raffigura una scritta “Love” in cui le lettere vengono composte dalla stessa mano ed esprime la nostra esigenza di amore, di reagire e rispondere con forza e dinamismo al momento storico. L’altro la voglia di contatto ed è rappresentato da due volti che tentano di unirsi in un bacio ma che restano ostacolati dalla mascherina. I due si sfiorano le mascherine floreali, quasi a simboleggiare la potenza che lega quel gesto. Quest’ultimo pannello ha davanti a sé un tavolo vuoto con due sedie, simbolo dell’incontro e della voglia di ripartenza.

Il messaggio è chiaro: solo con impegno, cura, caparbietà e dedizione si raggiungono gli obiettivi. E questo Francesco e Monica lo sanno bene. Entrambi hanno messo in campo loro stessi creando uno store che nella Locride è un’assoluta rarità. Lo store è già di per sé un manifesto della rinascita. Colori profumi, dettagli e qualche immancabile richiamo al sud: oggettistica coi fichi d’india e teste di moro dipinte a mano.

Il risultato è un accostamento di artigianato ed abbigliamento, oggetti d’esposizione finemente lavorati a mano a profumi delle vicine Isole Eolie. Quelle isole che ben si scorgono dai nostri borghi aspromontani quando il cielo è terso. Una piccola storia che parte dalla provincia, ma che apre il cuore e infonde sorrisi e coraggio a chi di scommettere ha sempre più il timore.