Pirandello: un Donnarumma all'italiana

Pirandello: un Donnarumma all’italiana

Luigi Pirandello, 
Fonte foto copertina: difesapopolo.it

Benvenuti miei cari impasticcati di letteratura. Eccoci ritornati a parlare di letture, lettori, autori, e quant’altro con una buona dose d’ironia, cercando di non mascherare la grandezza delle più grandi figure che hanno girato il cuore, l’animo e le palle…. di molti accaniti lettori. E chi smaschereremo oggi? Lo Zorro della letteratura italiana, colui che di maschere e scaramucce teatrali e letterali ha fatto l’opera della sua vita. Sor Gigio Pirandello.

Chi era sor Gigino Pirandello?

Uomo di teatro e fine osservatore dell’animo umano, nonchè grande scrittore e mantenuto Luigi Pirandello, per gli amici Gigio, è stato uno dei personaggi di spicco della cultura (non solo) italiana del secolo scorso, tanto da aggiudicarsi il tanto ambito Premio Nobel proprio per la letteratura.

Pirandello

Fonte foto: Sicilian Post - Nella foto Gigio ieri

La nascita del Pirandello

Luigi Pirandello emise il suo primo vagito ad un passo dal mar, ovvero ad Agrigento il 28 giugno 1867 da una famiglia borghese piuttosto benestante. Sto riccone! Proprio grazie alla sua condizione agiata, il giovane Gigio (non Donnarumma) poté dedicarsi agli studi di lettere (anche per questo motivo non può essere la reincarnazione del Gigio di Parigi), la sua grande passione, e laurearsi così a Bonn, in Germania, nel 1891.

Pirandello oggi

Fonte: Tutto Sport - Nella foto: Pirandello oggi

Pirandello promotore della CGL

Dopo gli studi, Pirandello aiutò il padre negli affari di famiglia (commercio ed estrazione di zolfo, ed eredità assicurata!). Fu proprio cosi che venne a contatto con un mondo a lui sconosciuto, quello degli operai e dei lavoratori marittimi, che era completamente differente dalle biblioteche che era solito frequentare durante la carriera scolastica. Ciò arricchì ulteriormente il bagaglio di esperienze del letterato, facendogli capire che “vanno bene i libri ma farsi il mazzo, è tutt’altra cosa“. Però dovete sapere che oltre che letterato e promotore della CGL fin da giovane egli amava osservare il comportamento delle persone che lo circondavano e trarne degli spunti per profonde riflessioni personali (mi sento meno sola).

Gigio e la bella vita

Trasferitosi successivamente nella  meraviglioso Roma, Pirandello sposò Maria Antonietta (sti francesi travestiti da italiani) Portolano, figlia di un ricco uomo d’affari (e sai che bello, pure l’eredità del suocero, per non farsi mancare nulla) inserendosi all’interno dei circoli intellettuali della nostra amata capitale dove conobbe anche lo scrittore Luigi Capuana e cominciò  una vivace attività di  pubblicista, giornalista, traduttore e creativo. E fu qui che cominciò a dedicarsi seriamente al teatro!

Pirandello e il declino

Nel 1904 ad un anno di uscita del Fu Mattia Pascal  che gli valse soldi e successi, le cose però non volsero al meglio: l’allagamento della miniera di zolfo della famiglia Pirandello colpì duramente le finanze della giovane coppia che a quanto pare si faceva mantenere alla grande. Il tracollo fu micidiale soprattutto per sora Maria Antonietta, (che come l’omonima parigina della rivoluzione era abituata alle brioches mattutine piu che alle vicende politiche) Ella infatti cominciò a manifestare gravi disturbi nervosi. Nel 1919, la donna dovette addirittura essere rinchiusa in una clinica!

Con questo finisco la storia della vita agiata (e movimentata) del nostro Gigio di ieri, e vi do appuntamento alla prossima Pasticca dove analizzeremo le opere del caro Pirandello e della sua dipartita.

Alla prossima!