Grace Kelly, altera, inappuntabile, bellissima, un simbolo di fascino ed eleganza per la generazione del dopoguerra e per quelle a venire.
Nata il 12 novembre 1929, a Philadelphia, fin da giovane ha avuto velleità per la recitazione: infatti nel 1947 è stata ammessa alla famosa Accademia d’arte drammatica di New York, sfidando il padre – il ricco e autoritario costruttore John Kelly – che a quanto pare non era favorevole alle sue inclinazioni artistiche. Spigliata, di bella presenza, espressiva: doti che le consentono di posare per alcune foto di moda, ciò le permette di avere una certa indipendenza economica.
Dal teatro al cinema
Nell’estate del 1951, lascia Broadway per Hollywood, la fortuna le ha aperto una carriera promettente. Grace incarna la ragazza della porta accanto, le richieste non tardano ad arrivare: recita in 14a ora (1951), una piccola parte, certo, ma sufficiente per essere notata da Gary Cooper che la vuole come protagonista femminile in Mezzogiorno di fuoco (1952), un classico del cinema.
Dopo averla vista in quel film, Alfred Hitchcock esclama;”È lei l’attrice che cerco!”; in lei il regista ha visto la perfetta pagina bianca sulla quale ognuno può dipingere con i colori che vuole.
Agli spettatori, con tutta la loro ipocrisia, Grace offre una versione più casta della donna, a differenza di Marilyn, la cui audacia mette a disagio la puritana America. Grace asseconda docilmente le fantasie di Hitchcock, nei suoi film appare glaciale e distante, ma quando si getta al collo dei suoi partner, si trasforma in una donna passionale. Sul set tutti elogiano la sua simpatia e la precisione nel dare la battuta.
Segno del destino
Durante la lavorazione del film – sempre di Hitchcock – Caccia al ladro, c’è un episodio che si presenta come un segno del destino: durante le riprese della mitica scena sulla strada panoramica di Montecarlo, Grace scorge dei magnifici giardini; chiede curiosa:”A chi appartiene quella meraviglia?” “Al Principe Ranieri di Monaco”, le rispondono. “Mi piacerebbe tanto visitarla”. La cosa, al momento non ha un seguito, infatti, terminate le riprese del film, Grace torna a Los Angeles.
L’Oscar
Nel 1955 vince l’Oscar come miglior attrice protagonista ne La ragazza di campagna, dove interpreta una moglie infelice e trascurata dal marito alcolizzato. “La felicità che provo in questo momento mi impedisce di esprimere tutto ciò che sento” dichiara al colmo dell’emozione, dopo aver ritirato la statuetta “Voglio solo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo. Grazie.”
Al Festival di Cannes
Nell’aprile del 1955 è in Costa Azzurra, quell’anno il festival celebra Brigitte Bardot, Sofia Loren e Gina Lollobrigida; in questa circostanza, avviene l’episodio che le cambia la vita: su richiesta della rivista Paris Match, Grace accetta di fare un servizio fotografico con il Principe Ranieri di Monaco che, con grande semplicità, la scorta in quei giardini che tanto le erano piaciuti l’anno prima dall’alto della panoramica.
Ritorno in patria
Alla fine di maggio del 1955, Grace è di nuovo negli Stati Uniti, ha ripreso i contatti con la MGM e ha accettato di lavorare ne Il cigno, dove interpreta il ruolo di una principessa. La lavorazione del film avviene senza problemi, Grace è deliziosa con tutti, come è nel suo carattere, chissà, forse sente che quella vita sta per finire, l’incontro con Ranieri pare sia stato fatale. Il film si gira in un castello che ricorda le fiabe, cosa che Grace ha sempre amato; lei ha l’occasione per viverne una ed è rappresentata da Ranieri: in quel periodo, molti ricordano che spesso il Principe se ne va da solo a Cannes, a Nizza o a Sanremo, alla ricerca di un cinema che proietti il suo film preferito:Caccia al ladro; per lui è la donna della sua vita e vuole sposarla.
Che la favola abbia inizio
Succede tutto così in fretta, la favola sta diventando realtà, infatti di lì a sei mesi i due si fidanzeranno. All’inizio del 1956 Grace è a los Angeles per girare e riprese di Alta società, per lei sono le ultime settimane a Hollywood: ogni strada, ogni casa le ricorda un film che ha girato, una breve felicità, a volte una delusione, ma Grace lascia Hollywood senza rimpianti; una piccola curiosità: durante la lavorazione del film, Grace insiste per indossare l’anello di fidanzamento del Principe, quel gioiello la protegge da tutti i pettegolezzi e le dà il coraggio di rispondere con disinvoltura alle domande su Monaco che molti giornalisti scherniscono per la sua minuscola superficie. Grace, star ma anche Principessa, come se l’una potesse proteggere dai rischi dell’altra.
La stampa americana si domanda: perché una star all’apice della gloria, decide di lasciare la famiglia e gli amici per sposare un uomo che conosce appena e che i giornalisti chiamano il Principe triste di Monaco? Alcuni dicono che il suo è un matrimonio di convenienza, che non è affatto una favola, tutt’altro, un unione decisa sulla carta, nient’altro che un accordo commerciale. Ma Grace farà di tutto per smentirli. La MGM si accaparra i diritti del matrimonio, considerato l’evento del secolo. A Monaco arrivano giornalisti da tutto il mondo, il Principato non è abituato a un simile evento mediatico – tranne qualche galà di beneficenza e il Gran Premio di Formula uno – ed è letteralmente travolto. Il 19 aprile 1956, alle 10.30, avviene il matrimonio del secolo: una favola che ha fatto sognare almeno tre generazioni. Le nozze hanno avuto una vasta risonanza mediatica e negli anni seguenti la coppia diviene una presenza abituale nelle cronache mondane. Da quel matrimonio da favola sono nati, come molti sanno Carolina, Alberto – ora reggente del Principato, come previsto dalla legge monegasca – e Stephanie.
La nuova vita
La Kelly ha preso con molto impegno il suo ruolo di Principessa di Monaco: ad esempio ha aiutato il marito per risolvere la crisi diplomatica tra la Francia e il Principato di Monaco del 1962. Ha fondato Amade Mondiale, un’associazione che si occupa del benessere spirituale dei bambini di tutto il mondo, senza distinzioni di razza, nazionalità o religione e in uno spirito di completa indipendenza politica. Ha dato un grande contributo per rendere Monaco un luogo d’élite di fama mondiale, facendo si che Montecarlo diventasse una meta di vacanza, ambìta da molte celebrità.
Grace, anche dopo il matrimonio, ha continuato a ricevere proposte da Hollywood: nel 1962 Alfred Hitchcock le offrì la parte principale nel suo film Marnie, lei rifiutò soprattutto a causa del ruolo di una donna cleptomane che avrebbe dovuto interpretare e che però avrebbe danneggiato l’immagine di Principessa. Nel 1977 il regista Herbert Ross le offrì il ruolo di Deedee in Due vite, una svolta: per ragion di stato, Ranieri le negò il permesso di tornare sul set. Qualche anno più tardi, decise di tornare sul palco in una serie di letture e con la narrazione del documentario I ragazzi dell’opera.
La tragedia
Il 13 settembre 1982, Grace e la figlia Stephanie furono coinvolte in un terribile incidente stradale, mentre tornavano a Monaco dalla Francia con la propria macchina. Dopo una curva, la vettura sbandò per poi precipitare in un pendio: Stephanie riuscì a uscire in tempo dalla vettura prima del volo, mentre Grace – che era alla guida – fu ritrovata priva di sensi. Era già in coma quando fu trasportata in ospedale, dove morì 36 ore dopo a soli 52 anni.
Nato in un torrido ferragosto del 1968 a Milano, dove vive tutt’ora.
Si considera vecchio fuori, ma giovane dentro: in realtà è vecchio anche dentro.
La scrittura è per lui un piacere più che una passione, dal momento che – sua opinione – la passione stessa genera sofferenza e lui, quando scrive, non soffre mai, al massimo urla qualche imprecazione davanti al foglio bianco.
Lettore appassionato di generi diversi, come il noir, il thriller, il romanzo umoristico e quello storico, adora Calvino, stravede per Camilleri e si lascia trascinare volentieri dalle storie di Stephen King e di Ken Follett.
Appassionato di musica, ascolta di tutto: dal rock al blues, dal funky al jazz, dalla classica al rap, convinto assertore della musica senza barriere.
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, dal titolo “L’occasione.”, genere umoristico.
Ha detto di lui Roberto Saviano:”Non so chi sia”.