Irena Sendler, l'infermiera che salvò i bambini ebrei

Irena Sendler, l’infermiera che salvò i bambini ebrei

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Fonte foto: unadonnalgiorno.it

Oggi vi vogliamo parlare della vita di una grande donna: Irena Sendler. La sua storia iniziò precisamente nel 1910, quando cioè nacque a Varsavia. Suo padre, medico, la fece appassionare sin da subito al campo della medicina. Ed è più che chiaro che fu proprio da lui che ereditò il valore dell’umanità.

Egli, quando la figlia era piccola, si prendeva infatti cura degli ebrei poveri del tutto gratuitamente. Un esempio decisamente degno di nota, e che fece della Sendler ciò che poi effettivamente ha saputo renderla immortale. Già dai tempi dell’università iniziò ad opporsi liberamente alla discriminazione dei suoi colleghi ebrei.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Irena aveva solamente 29 anni. Ma nonostante fosse così giovane, aveva le idee molto chiare. All’epoca assistente sociale, chiese supporto al direttore dell’amministrazione comunale, soccorrendo gli ebrei. Successivamente, per la precisione nel 1940, grazie al fatto che era ormai infermiera, a Varsavia riuscì ad entrare in un ghetto. Si infiltrò con la scusa della disinfestazione, ma il suo intento fu quello di procurare beni di prima necessità agli ebrei imprigionati.

Fonte foto: blmagazine.it

Grazie a lei 2.500 bambini ebrei vennero portati in salvo

Un ghetto destinato a fare una terribile fine. Una volta saputo, Irena riuscì a trovare una via di fuga. Il suo piano fu quello di far addormentare con un sonnifero i bambini ebrei, nascondendoli nelle ambulanze. E facendo credere alle guardie che fossero tutti morti a causa del tifo. In questo modo riuscì a portarli in salvo, facendoli arrivare nei centri di assistenza.

Un’idea che però le costò molto caro. Venne per questo arrestata e torturata per tre orribili mesi. Ma non si perse d’animo e riuscì a corrompere con i soldi un generale nazista. Iniziò per questo motivo la sua clandestinità, con un nome del tutto inventato: Klara Dabrowska. La vera Irena, infatti, ufficialmente doveva essere stata giustiziata. Anche sotto mentite spoglie, riuscì ugualmente a proseguire con la sua missione. Si stima che in tutto portò in salvo ben 2.500 bambini ebrei.

Gli omaggi in suo onore

La sua storia non poteva e non può certo passare inosservata. Ed infatti sono parecchi i premi a lei assegnati. Tra tutti, il più significativo è senza ombra di dubbio la cittadinanza onoraria in Israele. Nel 2006 venne creato il premio “Irena Sendler”, grazie all’associazione “I figli dell’Olocausto”. L’anno successivo venne candidata al Premio Nobel per la pace.

Nel 2009, anno seguente alla sua morte, uscì invece “I figli di Irena Sendler”, film dedicato a lei e alla sua incredibile impresa. Una pellicola da vedere assolutamente, per conoscere e tramandare l’umanità e il coraggio di una donna che non dimenticheremo mai.

Fonte foto: enciclopediadelledonne.it


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