Michaela DePrince, una ballerina dall’infanzia tragica

Michaela DePrince, una ballerina dall’infanzia tragica

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Michaela DePrince è una giovane donna da prendere a esempio, che, nata in condizioni di vita drammatiche, ha saputo credere nei propri sogni e diventare una ballerina di successo nonostante le infinite avversità che hanno costellato la sua crescita.

La mia è una storia di sofferenza, angoscia e perdita, – ha dichiarato Michaela in un’intervista – ma è anche una storia di amore, gioia e coraggio di sognare.

Ed è proprio così, visto che la vita di questa giovane ha dell’incredibile.

L’infanzia difficile in Sierra Leone e l’adozione

Negli occhi di Michaela si scorge un’ombra di malinconia e una grande dignità. Solo leggendo la sua biografia si può capire da dove abbia origine uno sguardo così intenso. Michaela DePrince, vero nome Mabinty Bangura, è una ragazza di colore nata in Sierra Leone; da piccola era chiamata Figlia del diavolo, perché la sua pelle, affetta da una particolare malattia, la vitiligine, la rendeva diversa da tutti i suoi coetanei.

Orfana di guerra, visto che il padre è stato ucciso dal Fronte Unito Rivoluzionario e la madre è morta di fame poco dopo, Michaela ha trascorso i primi anni della sua vita in un orfanotrofio, malnutrita e dileggiata dai compagni per il difetto della sua pelle; in seguito a un bombardamento dell’edificio in cui viveva è stata perfino costretta a scappare e rifugiarsi in un campo profughi.

La sua infanzia tragica ha avuto una svolta solo a quattro anni, quando è stata adottata da una coppia americana. Da allora, accudita con affetto dai suoi nuovi genitori e in particolare dalla madre Elaine, che ha sempre creduto in lei, ha potuto realizzare il sogno che aveva fin da quand’era bambina, quando era rimasta colpita dalla copertina di una rivista che raffigurava una donna in tutù: diventare una ballerina di danza classica.

Il successo

Per raggiungere il successo Michaela ha dovuto faticare, subendo anche diversi episodi di razzismo, come per esempio quando, a otto anni, le venne impedito di esibirsi come Marie ne Lo Schiaccianoci perché ballerina nera.

Michaela DePrince

Fonte foto: danzadance.com

Ma Michaela non ha mai desistito: si è formata presso la Rock School for Dance Education di Filadelfia seguendo nel frattempo le lezioni on line della Keystone National High School fino al conseguimento del diploma, dopodiché ha ricevuto una borsa di studio, grazie alla sua esibizione al Youth America Grand Prix, per studiare alla Jacqueline Kennedy Onassis School of Ballet dell’American Ballet Theatre.

Dopo la formazione come ballerina di danza classica in America, in cui ha ottenuto un grande successo con la partecipazione al film First position e allo show televisivo Dancing with the stars nel 2011, Michaela ha fatto il proprio debutto anche in Europa, diventando solista della compagnia del Dutch National Ballet con sede ad Amsterdam.

Il film di Madonna

Dopo Beyonce, che ha voluto celebrare Michaela facendola esibire nella sequenza Hope del suo concept album Lemonade, anche un’altra artista americana è rimasta profondamente affascinata dalle vicende di questa donna talentuosa che non si è lasciata abbattere dalle difficoltà. La cantante Madonna, infatti, ha deciso di dirigere un film sulla sua incredibile storia, che avrà il titolo Taking flight e si ispirerà all’autobiografia scritta proprio da Michaela insieme alla madre adottiva, Elaine DePrince. Abbiamo un’opportunità unica di dare spazio a quanto accaduto in Sierra Leone e permettere a Michaela di dare voce a tutti gli orfani con cui è cresciuta – ha spiegato la cantante – E’ un onore portare in vita la sua storia.


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