In una fresca serata di inizio dicembre, Napoli celebra la musica ed il genio di Carosone: Peppe Servillo&Solis String Quartet cantano “Carosonamente“, il loro ultimo progetto discografico presentato il 5 dicembre scorso per un’unica data sul palco del Teatro Diana.
In rivisitazioni dance o stonate al karaoke, le musiche e i testi di Renato Carosone sono ovunque da sempre offrendo una polaroid anni ’50, ora spensierata, ora tormentata, in una celebrazione della lingua napoletana e della sua musicalità. Ecco come Peppe Servillo ed il magistrale quartetto di archi Vincenzo Di Donna (Violino), Gerardo Morrone (Viola), Luigi De Maio (Violino) Antonio Di Francia (Violoncello) hanno rievocato un pezzo di storia della musica “Carosonamente”, citando il nome dell’omonimo album e concerto.
Carosone secondo Servillo&Solis String Quartet
Sul palco i Solis String Quartet prendono posto: due violini, una viola ed un violoncello. Peppe Servillo, con cappello e leggio, domina la scena. L’orchestra di Carosone sembra essersi svestita di tutti gli strumenti: nessuna batteria, nè tantomeno il celebre ed immancabile pianoforte. Nessun clarinetto, nè sassofono. Eppure, gli occhi e le orecchie della platea sono ammaliati dal miracolo musicale che accade sul palco.
La scaletta del concerto è un’escalation di stupore. Le canzoni sono celebri classici della storia della musica, che chiunque ha intonato almeno una volta nella vita o ascoltato eseguiti da grandi artisti. Stavolta però, c’è un qualcosa di straordinario. Vi è una magia ammaliante nella gestualità di Servillo, nella teatralità malandrina di alcuni versi, nelle movenze divertite degli archi.
Uno spettacolo pieno, lontano dalla banale esecuzione celebrativa, dove gli arrangiamenti degli archi e la mimica di Servillo si rendono protagonisti assoluti del racconto esclusivo di una Napoli che non c’è più. Un’interpretazione superba, che lascia spazio all’ironia e ai sorrisi. Non una semplice esecuzione di cover, bensì una rappresentazione teatrale ed un concerto magistrale per orecchie raffinate e platee di livello.
Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.