"Próximo": la recensione dello spettacolo di Claudio Tolcachir

“Próximo”: la recensione dello spettacolo di Claudio Tolcachir

Foto in evidenza: napoliateatro.it

Al Teatro Sannazzaro di Napoli va in scena “Próximo “, commedia di Claudio Tolcachir, anche noto come uno dei registi e drammaturghi più interessanti del teatro contemporaneo argentino.

70 minuti non stop di pura emozione, con una storia romantica quanto mai attuale che coinvolge in pieno lo spettatore con la sua spirale di eventi.

La trama

Próximo” narra di un amore che nasce e si sviluppa, tra due ragazzi che vivono distanti e in due parti diverse del mondo; l’uno a Madrid e l’altro in Australia. Pablo ed Elian non si incontrano mai, si parlano e si vedono solo attraverso videochat. Eppure dietro gli schermi di PC e smartphone, attraverso gli sguardi, i silenzi, le emozioni mal celate, riescono a costruire una loro intimità che li farà legare l’uno all’altro come in un normalissimo rapporto.

Una trama sentimentale che unisce due uomini soli, i quali seppur geograficamente distanti diventano pian piano necessari l’uno per l’altro.

La “vicinanza” oltre la distanza

Tolcachir dimostra di avere una visione positiva della relazione a distanza. Di questa vengono mostrati, sì, gli aspetti negativi: l’interruzione nella comunicazione – dovuta spesso a fattori esterni come la linea internet, urgenze familiari o lavorative -, la rottura dell’illusione di occupare uno stesso spazio, la consapevolezza improvvisa dell’ostacolo insormontabile rappresentato dalla distanza fisica.

Ma Proximo va al di là del semplice fotografare un amore ai tempi dei social network. Il regista mette sapientemente in scena la sensazione del “sentirsi vicini” anche se tangibilmente lontani.

Aiutati da una scenografia che riproduce tutt’in una sola “inquadratura” gli ambienti vissuti da Pablo ed Elian – la casa, i luoghi di lavoro, la città –, i due attori Santi Marín e Lautaro Perotti si muovono vorticosamente da un punto del palco all’altro, a inscenare il turbine di eventi e situazioni che mettono continuamente in tensione la storia d’amore.

Pablo ed Elian, intensi e a tratti comici, costruiscono i loro personaggi con un gioco di commoventi particolari e creano una scena dinamica che non degenera mai, ma eccita e sorprende continuamente il pubblico.

Il lieto fine, con la necessità di un ritorno in Spagna di Elian per cause di forza maggiore – la scadenza del visto per restare in Australia – e conseguentemente l’incontro con Pablo, è forse un omaggio del regista all’amore come sentimento puro, che esiste e resiste in un mondo spesso rassegnato e depresso.