Nel cuore dell’Emilia-Romagna, tra le province di Ferrara, Ravenna e Bologna, sorge la città di Argenta, uno dei comuni più estesi d’Italia.
È attraversata dal fiume Reno e dai suoi affluenti e dalle Valli di Campotto e di Comacchio.
Il toponimo deriva da rura argente o ariente, ovvero terra dai riflessi argentei. Tale riverbero sarebbe dovuto alle foglie argentate dei pioppi bianchi, tipici della zona.
Le origini
La fondazione di Argenta risale ad epoca romana, ma l’aspetto attuale della città risulta piuttosto moderno. Questo perché le testimonianze storiche e architettoniche della città sono state spazzate via, nel corso dei secoli, da alluvioni, terremoti e guerre.
In particolare l’ultimo conflitto mondiale ha raso al suolo tutta la struttura urbanistica ed architettonica di Argenta, per cui è stata importante l’operazione di ricostruzione cominciata nel secondo dopoguerra e durato fino ad oggi.
Pochi sono i documenti, le testimoniante, i monumenti storici e i reperti archeologici che raccontano il suo passato.
Le recenti scoperte archeologiche
Nel 2021, in una campagna isolata nel comune di Argenta è stato ritrovato un misterioso edificio. Il ritrovamento è frutto di uno scavo ad opera di due agricoltori che, arando, hanno sentito un rumore di cocci. Da qui la scoperta di laterizi e ceramica.
L’area è stata sottoposta ad un’indagine archeologica condotta dall’archeologa Flavia Amato, in collaborazione col Gruppo Archeologico Ferrarese, il Comune di Argenta e alcuni volontari argentani.
Secondo gli studi, la struttura ritrovata potrebbe essere un’antica stazione di posta di epoca romana, utilizzata per il cambio dei cavalli, per ospitalità o per funzioni legate all’agricoltura. Contestualmente sono state ritrovate lì anche 200 monete romane (che coprono un arco temporale dal II sec. a.C. al VII sec. d.C.), materiale ceramico di epoca imperiale, delle lucerne e delle chiavi romane. Tutto ciò dimostrerebbe la continua frequentazione di quel luogo e le sue probabili funzioni commerciali e/o pubbliche.
La scoperta ha fatto riemergere l’interesse storico nei confronti di Argenta e la necessità di analizzare ex novo questo territorio dalla straordinaria ricchezza storico-archeologica.
Cosa vedere
I segni della storia, presenti nel territorio argentano, si sposano con il prezioso paesaggio rurale e naturale. Tale matrimonio è stato valorizzato dal Sistema Ecomuseale di Argenta, che comprende: Museo delle Valli di Argenta, Museo della Bonifica, Museo Civico di Argenta, Oasi di Val Campotto. Qui è possibile scoprire lo straordinario patrimonio naturalistico del territorio, tra canneti, boschi, distese d’acqua ricoperte da ninfee e una grande varietà di specie animali.
Fonte foto: Delta del Po
Nei pressi dell’Oasi di Campotto, sorge il monumento più antico del luogo, la Pieve di San Giorgio (VI secolo), di grande rilevanza religiosa per il ruolo di evangelizzazione che ha avuto nella storia.
Fonte foto: Ferraradeltapo-Unesco
Altro importante monumento storico, giunto sino a noi, è la Delizia Estense di Benvignante, che fa parte del Circuito delle Delizie Estensi. Voluto dal Duca Bolso d’Este, nasce come luogo di villeggiatura, immerso nella natura dei campi circostanti coltivati a vigne e cereali. L’interno del palazzo attualmente non è visitabile, ma è possibile godere della bellezza del parco esterno.
Fonte foto: Ferraradeltapo-Unesco
La città di Argenta, benché quasi interamente ricostruita, ha riqualificato e restituito alla popolazione importanti complessi monumentali, diventati simbolo di valorizzazione delle attività turistiche e culturali e della vita urbana.
Tra questi troviamo il Convento dei Cappuccini con la Chiesa di San Lorenzo, che ospita il Polo tecnologico dell’Università di Ferrara.
Fonte foto: Wikimedia
Altro luogo d’interesse è il centro culturale “Mercato”, ovvero un ex mercato coperto di epoca razionalista, poi dotato di un piccolo teatro e una sala esposizioni temporanee e multimediali. Il luogo ospita gli eventi più importanti della comunità argentana.
Fonte foto: Ferrara Info
Tutto il territorio comunale è inoltre valorizzato e reso fruibile da piste ciclabili che permettono di esplorare il luogo in un’ottica di sostenibilità ambientale e rispetto delle risorse naturali.
Classe ’84, laureata in lingue straniere e discipline dello spettacolo. Ama il cinema, le serie tv, il teatro, l’arte e la scrittura. Indossa spesso gli occhiali da sole “per avere più carisma e sintomatico mistero”.
Ha scritto due fumetti (“I Voccapierto’s – Le Origini” e “I Voccapierto’s – Back to the Vocca”) e ogni tanto insegna quel poco che ha imparato in giro. Il resto del tempo aspetta che suo figlio si addormenti per leggere un libro.