Succede che a volte si decide di arricchire la propria vita di piccole avventure, tipo quella di cliccare su “acquista” per dei biglietti andata e ritorno verso una meta nuova ad un prezzo stracciato, per poi rendersi conto che un viaggio da 1400 km durerà poco più di ventiquattro ore. La mia meta è stata Cagliari e questo il racconto della mia avventura.
Fonte foto: Alessandra Brevi
Cagliari in 24 ore
Partita con il volo delle 11 dall’aeroporto di Milano Malpensa, alle dodici toccavo suolo sardo e mi inebriavo di un vento caldissimo e secco, togliendomi la nordica umidità dalle ossa.
La prima cosa che ho apprezzato è stata la comodità di avere la fermata del treno direttamente collegata all’aeroporto. In questo modo, con un viaggio di soli 5 minuti e 1,30€ di spesa sarà possibile raggiungere il centro di Cagliari, per la precisione la zona portuale, e iniziare l’esplorazione.
Ho affrontato questo viaggio sul finire di maggio, con un tempo splendido e temperature decisamente estive per cui le attività da fare in così poco tempo saranno sicuramente da calibrare sulla base delle preferenze di ognuno.
Fonte foto: Alessandra Brevi
C’è chi opterà per una full immersion culturale, chi per relax in spiaggia e chi, come me, per un mix and match.
Per me, la prima meta è stata la spiaggia del Poetto, una tra le più famose del Cagliaritano e caratterizzata da grandi distese di sabbia finissima e locali affacciati su un mare cristallino. Il Poetto si raggiunge comodamente in autobus dal centro, con un viaggio di una ventina di minuti.
Dopo un pranzo veloce la prima cosa che desideravo fare, da novellina sarda, era quella di entrare in acqua. Così, steso il telo sulla sabbia e abbandonato il mio zainetto-bagaglio a mano, ecco che il 21 maggio facevo il primo bagno al mare: questo è sicuramente uno dei primi benefit di questo pazzo viaggio.
Cagliari, cosa mangiare
La cucina sarda è semplice ma allo stesso tempo molto variegata. A Cagliari si trovano locali molto economici in cui poter provare le specialità del posto come la fregola, magari condita con le arselle (vongole) e bottarga, i culurgiones, i ravioli sardi per eccellenza, i malloreddus, spesso conosciuti come “gnocchetti sardi” o tanti altri primi piatti di pesce.
Per gli amanti della carne consiglio di cercare ristoranti che abbiamo il poceddu, il maialetto cotto alla brace oppure pietanze a base di carne di pecora, forte ma decisamente tipica.
Chi volesse optare per una soluzione più economica come lo street food da consumare, perché no, in spiaggia, Cagliari offre un’infinità di forni dove scoprire piatti come le panadas, tortine salate a forma di mezzaluna farcite con vedure e carne, le pizzette sfoglia, ovvero la versione gigante e doppia della classica pizzetta da buffet.
Ancora, un panino con il polpo o con la carne, formaggio o li chiusoni galluresi, ovvero gnocchi con sugo di pomodoro o di carne e i culurgionis ogliastrini, una sorta di ravioli chiusi con una particolare “cucitura” a mano e ripieni di patate e menta, serviti con sugo di pomodoro.
Non dimentichiamo i dolci! Che siano al ristorante o presi da mangiare in giro non devono mancare le seada, raviolo riempito di formaggio, fritto e servito con il miele, le pardule, gusci di sfoglia “pizzicata” a ricreare un sole e farcite con crema di ricotta aromatizzata agli agrumi o le fatti frissi, ciambelle fritte da gustare appena fatte.
Fonte foto: Alessandra Brevi
Cosa vedere a Cagliari
Ventiquattro ore non sono tante per visitare una città, ma ci si può godere un bell’assaggio. Io ho optato per visitare Cagliari di sera, preferendo la vita marittima di giorno.
Partendo dal centro, indicativamente da Largo Carlo Felice si può intraprendere una passeggiata che porta ai Bastioni di Santa croce e subito dopo alla Torre Dell’Elefante, una torre fortificata dove è possibile salire durante il giorno per avere una vista a 360 gradi su Cagliari.
Simil vista si può avere dai Bastioni di Saint Remy, accessibili a qualunque ora del giorno e da dove oltre alla vista si può godere di un bel momento di relax.
Fonte foto: Alessandra Brevi
Anche di sera, il Santuario di Bonaria merita una visita. Si tratta di un complesso religioso sul colle di Bonaria risalente al XIV secolo dedicato alla SS. Trinità e alla Vergine. La chiesa è in stile gotico catalano.
Ultima cosa: non dimenticate di guardare ogni tanto il cielo, potreste vedere stormi di fenicotteri rosa volare in formazione.
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.