Palazzo Zabarella a Padova si prepara ad accogliere una esaustiva e ampia esposizione che vuole indagare nei presupposti culturali e nelle varie anime che hanno contribuito alla nascita del movimento Futurista in Italia.
“Futurismo. La nascita dell’avanguardia 1910-1915” è il titolo della mostra che si terrà dal primo ottobre prossimo sino al 26 febbraio 2023 nell’antico palazzo nel cuore di Padova.
Più di cento opere provenienti da collezioni e musei internazionali per testimoniare i punti di partenza sia filosofici che formativi di questa corrente artistica che ha rivoluzionato i canoni dell’espressione pittorica e influenzato tutta l’arte del novecento.
I curatori Fabio Benzi, Francesco Leone e Fernando Mazzocca, nella scelta di documentare i primi cinque anni del movimento, hanno voluto focalizzare l’attenzione sulle realtà culturali preesistenti e sul substrato storico-teorico che ha caratterizzato le scelte di molti artisti italiani dell’epoca. Non solo i futuristi quindi, ma anche le correnti che li hanno influenzati come il Divisionismo di Giovanni Segantini e Gaetano Previati e il figurativo di Giuseppe Pelizza da Volpedo.
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I due manifesti futuristi
Dal Manifesto di Marinetti del 1909, al “Manifesto della ricostruzione futurista dell’universo”, firmato da Giacomo Balla e Fortunato Depero nel 1915, che da avvio alla seconda parte della ricerca futurista, la quale auspica un’arte totale, l’esposizione padovana vuole cogliere i primi afflati e le ascendenze che hanno plasmato l’idea di una nuova concezione dell’arte, volta verso una rappresentazione del movimento e della velocità, stimoli che andavano caratterizzando il secolo nascente.
Molte prestigiose presenze
Fonte foto: larena.it
Numerosi sono gli artisti presentati e le opere esposte. Da Umberto Boccioni, di cui saranno presenti gli “Stati d’animo” e la famosissima scultura “Forme uniche della continuità dello spazio” a Giacomo Balla con il quadro “Mercurio transita davanti al sole”, da Carlo Carrà al musicista e pittore Luigi Russolo; ma anche Severini, Depero, solo per citarne alcuni, la mostra si annuncia come un interessante excursus nella formazione di un’idea tutta italiana di avanguardia.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.