Il Palazzo delle Arti di Napoli ospiterà dal 18 dicembre prossimo, sino al 31 gennaio 2022, una prestigiosa esposizione fotografica dell’artista olandese Jacquie Maria Wessels.
“Garage stills”: “fotogrammi” o anche “alambicchi” da officina; già il titolo racchiude la magia di immagini che catturano una realtà sospesa di oggetti e forme, di “disordini” capaci di costruire atmosfere avvolte in un’aurea di nostalgica tristezza, di tranquilla malinconia.
La Wessels ha ricercato in autofficine di tutto il mondo quei momenti, quei frames che potevano attrarla per rendere immagini di un mondo archeo-industriale, espressioni di una lirica di forme e di colori legate ad un metodo del lavoro, ad una espressione “povera” del “cimentarsi”; una “traccia” che va scomparendo e che possiede il suo polveroso fascino.
La fotocamera analogica
Nell’era della tecnologia più complessa e facilitante, Jacquie M. Wessels catalizza ancora il suo racconto per immagini attraverso le riprese della fotocamera analogica, in cui l’obbiettivo, la scelta delle inquadrature e delle luci hanno bisogno dell’intuito e della sensibilità umani per produrre l’effetto voluto e quella qualità alla base non solo della fotografia ma di ogni forma d’arte.
L’artista si pone come osservatrice di dettagli, di “impronte” minimali di una oggettività in dissolvenza; testimone di residui di vissuto che riportano al lavoro quotidiano, mettendo in primo piano luoghi e oggetti per farli rivivere in una dimensione “altra” che sfocia nella poesia.
La mostra
Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e curata dalla Dottoressa Marina Guida, la mostra, oltre alle trenta fotografie componenti “Garage Stills”, presenta anche altre opere dell’autrice olandese, facenti parte delle sue recenti serie precedenti: “ Cityscapes” e “Fringe Nature”. Una visione ampia di quello che è il metodo e la filosofia della Wessels che in qualche modo si riallaccia alla tradizione iconografica fiamminga, nelle atmosfere e nella piacevolezza dei particolari.
Numerosi musei ospitano i lavori di Jacquie Maria Wessels, tra i quali il RiJksmuseum di Amsterdam e il Surinaams Museo di Paramaribo in Suriname.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.