Helmut Newton, il cui vero nome era Helmut Neustädter, è stato un famoso fotografo tedesco pur se naturalizzato australiano. Nel suo lavoro amò particolarmente concentrarsi sullo studio del nudo femminile.
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Biografia
Nacque a Berlino il 31 ottobre 1920 in una borghese famiglia ebrea. Acquistò la prima macchina fotografica a dodici anni e a sedici iniziò a lavorare con la fotografa tedesca Elsie Neulander Simon (Yva). Fu costretto a lasciare la Germania nel 1938 per sfuggire agli effetti delle leggi razziali. A Trieste si imbarcò sul piroscafo Il Conte Rosso e arrivò a Singapore dove trovò lavoro come fotografo al Singapore Straits Times.
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L’internamento
Le autorità britanniche di Singapore lo espulsero e lo mandarono in Australia dove arrivò a novembre del 1940 e fu internato nel campo di Tatura a Victoria, dove rimase per due anni. Nel 1942 entrò nell’esercito australiano e nel 1945 modificò il suo cognome in Newton che corrisponde alla traduzione in inglese del suo cognome di nascita. Nel 1948 sposò June Browne, attrice nota anche come fotografa. Dopo aver vissuto a Parigi si trasferì a Monte Carlo e poi a Los Angeles dove morì nel 2004 in seguito ad un incidente automobilistico. La sua tomba si trova a Berlino nell’area ebraica del Cimitero di Friedenau nei pressi di quella di Marlene Dietrich.
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Carriera
Dopo la guerra lavorò come freelance per riviste quali Playboy per poi concentrarsi nelle foto di moda. Si trasferì a Parigi nel 1961 e i suoi lavori apparvero su riviste quali Vogue, L’Uomo Vogue, Harper’s Bazaar, Elle, GQ, Vanity Fair, Max e Marie Claire. Il suo stile è quello dell’erotismo patinato con tocchi di sadomasochismo e feticismo. I suoi Big Nudes del 1980 segnarono la vetta del suo stile erotico-urbano. Inizia quindi a collaborare con Chanel, Gianni Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent, Louis Vuitton, Borbonese e Dolce & Gabbana.
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In mostra a Palazzo Reale a Milano
Dal 24 marzo al 25 giugno 2023 sarà possibile ammirare la retrospettiva Helmut Newton avviata dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte con Helmut Newton Foundation di Berlino. Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation e Denis Curti sono i curatori della mostra che, attraverso 250 foto, riviste, documenti e video ripercorre la carriera di uno dei fotografi più discussi e amati di sempre.
Fonte foto: arte.skay.it
In mostra
L’esposizione, oltre alle foto più note di Newton, presenta scatti inediti per la prima volta presentati nel nostro Paese. Ci sarà quindi modo di conoscere aspetti meno noti del grande fotografo con una attenzione particolare ai servizi di moda più anticonvenzionali. Sarà possibile indagare il processo creativo di Newton attraverso Polaroid, contact sheet, pubblicazioni speciali, materiali d’archivio e dichiarazioni dello stesso fotografo. Tutto ciò darà modo di capire il contesto in cui sono nate e si sono sviluppate le grandi intuizioni che hanno portato Newton a produrre le sue opere.
Fonte foto: itinerarinellarte.it
L’esposizione
I visitatori sono indirizzati lungo un percorso suddiviso in sezioni cronologiche che illustrano tutte le fasi della vita di Newton dagli esordi fino agli ultimi lavori.
La mostra rientra nella Milano Art Week in programma dall’11 al 16 aprile 2023 ed è visitabile da martedì a domenica dalle 10:00 alle 19:30. Il giovedì la chiusura è posticipata alle 22:30. L’ultimo ingresso è ammesso un’ora prima della chiusura.
È possibile acquistare online il biglietto sia a data fissa che open. E allora che mostra sia.
Fonte foto: fotonerd.it
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.